Come considerare un test a basso costo per la diagnosi del Covid-19, una tecnica per sviluppare farmaci contro la cecità, nuovi dispositivi per produrre energia pulita, insieme al sensore ad altissima precisione per assistere i neurochirurghi mentre operano sul cervello e il microscopio ottico capace di osservare le cellule nervose in tempo reale? Certamente prodigiose innovazioni in grado di migliorare la qualità della vita delle persone e insieme di conquistarsi importanti quote di mercato nel settore delle tecnologie avanzate. E proprio di questo si tratta quando si parla dei 55 nuovi progetti finanziati dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) con 150.000 euro ciascuno, per un totale di 8,25 milioni di euro, che si aggiungono agli altri Proof-of-Concept (POC) dell’ERC, varati proprio per esplorare ulteriormente il potenziale commerciale o sociale dell’innovazione scientifica. Il totale dei progetti di questo tipo arriva così a 166 e la nuova classifica vede l’Italia al terzo posto insieme all’Olanda con 17 progetti ciascuno. Al primo c’è la Gran Bretagna con 30 progetti, seguita dalla Germania (23). La Francia invece è quarta, con 15 progetti, seguita da Spagna (12), Israele (11), Belgio, Svezia e Svizzera (8 ciascuno), Austria e Turchia (3 ciascuno), Portogallo (2), Cipro, Grecia, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Polonia e Slovenia (1 progetto ciascuno).
Bisogna dire, fra l’altro, che i progetti italiani appena finanziati sono promossi dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), il quale, oltre ai sensori per le operazioni di neurochirurgia, si è aggiudicato anche il finanziamento per un rilevatore di raggi X flessibile, da sostituire alle tradizionali lastre fotografiche. Pure il Politecnico di Milano si è aggiudicato il finanziamento per due progetti, che riguardano uno strumento innovativo per studiare le reazioni di catalisi e un micro-reattore per la produzione d’idrogeno. Fondi sono arrivati anche per la tecnologia per il trattamento dei disturbi del sistema nervoso periferico prodotta dall’Università di Milano, per le stampanti ad alta precisione per l’elettronica, frutto di un progetto dell’Università di Pisa e per il nuovo sistema di microscopia 3D dell’Università di Firenze, come per il progetto dell’Università Federico II di Napoli relativo a nuovi materiali più efficienti per le celle solari.
Sono progetti che per il Commissario europeo per l’Innovazione e la Ricerca, Mariya Gabriel, “dimostrano come risultati scientifici di frontiera possano trovare applicazione per creare innovazioni a vantaggio della società e dell’industria” e come siano “destinati ad aprire nuove strade e nuovi modi per affrontare le sfide urgenti, come quelle nei settori della salute, della migrazione e del cambiamento climatico”. Congratulazioni ai vincitori sono state espresse anche da parte del presidente dell’ERC, Jean-Pierre Bourguignon, per il quale “il Consiglio Europeo della Ricerca è lieto di dare supporto ai ricercatori impegnati in aree diverse che avvicinano i loro risultati scientifici al mercato e alle esigenze della società. La ricerca di frontiera – ha concluso – può generare innovazione in molte forme, non solo tecnologiche, che a loro volta possono sortire un impatto positivo sulla società nel suo complesso”.