Approvata dalla Conferenza unificata l’Agenda per la semplificazione 2020-2023, attivata grazie a una precisa disposizione contenuta nel Decreto Semplificazioni. L’Agenda prevede una serie di azioni di semplificazione, eliminazione di vincoli burocratici e taglio dei costi per imprese e cittadini. Si tratta di misure condivise tra Governo, Regioni ed enti locali: per ciascuna di esse sono individuati in modo puntuale obiettivi, scadenze e risultati attesi, ma viene anche definito il cronoprogramma delle attività. Al monitoraggio sull’andamento degli interventi parteciperanno anche le associazioni dei cittadini utenti e dei consumatori e le associazioni imprenditoriali. Velocizzazione delle procedure, taglio dei procedimenti inutili e obsoleti, certezza e chiarezza del quadro regolatorio: su queste direttrici l’Agenda interviene per dare una spinta a settori quali la transizione green e l’economia circolare, la banda ultra larga, l’edilizia e la rigenerazione urbana. Di seguito in sintesi le principali linee di azione:
1. la predisposizione di un ‘catalogo delle procedure’ diretto a uniformare i regimi amministrativi, eliminando gli adempimenti e le autorizzazioni non necessarie;
2. la definizione di moduli e form online standardizzati e semplificati per l’accesso telematico alle procedure;
3. il supporto alle amministrazioni nella gestione delle cosiddette procedure complesse, in modo da accelerare gli interventi cruciali per la ripresa;
4. la pubblicazione dei tempi di conclusione delle procedure, in modo che la verifica diretta da parte dei cittadini contribuisca a generare una riduzione dei tempi stessi;
5. l’effettiva applicazione del principio del ‘once only’ attraverso la spinta sugli accordi di fruizione e il dialogo delle banche dati;
6. la semplificazione e reingegnerizzazione di un set di 50 procedure rilevanti e critiche, da individuare nell’ambito della ricognizione dei procedimenti in funzione della relativa gestione telematica;
7. l’estensione della modulistica standard a settori finora esclusi (per esempio la banda ultra larga o le autorizzazioni sismiche), in modo da favorire l’interoperabilità delle banche dati;
8. la razionalizzazione e semplificazione di controlli e attività ispettive;
9. la digitalizzazione dei SUAP o delle procedure per le attività produttive;
10. lo snellimento ulteriore delle Conferenze dei servizi, per giungere al 90% di esse svolte in via telematica e al 90% concluse nei termini;
11. la digitalizzazione delle procedure dell’edilizia, l’informatizzazione dei Sue e l’interoperabilità dei dati tra enti;
12. il potenziamento di sistemi di repository per la gestione e condivisione di documenti di grandi dimensioni, definendo standard condivisi per favorire il dialogo tra sistemi digitalizzati di back office;
13. la formazione del personale in materia di contratti pubblici e la professionalizzazione delle stazioni appaltanti.
Fonte: Ministero per la Pubblica amministrazione