“Se in questo momento il Paese sta affrontando una economia di guerra, come ha detto il presidente di Ifel, Alessandro Canelli, i sindaci sono come soldati in trincea. Il momento è difficile e impatta in maniera dolorosa sulle persone con l’emergenza sanitaria che ci riporta indietro al lockdown di marzo, e una divaricazione tra governo e cittadini che sfocia in tensioni sociali. Serve un patto tra cittadini e istituzioni: i primi rispettino le regole, i secondi gli impegni presi facendo arrivare presto i ristori alle aziende che hanno chiuso o hanno orari ridotti”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, concludendo i lavori della nona Conferenza nazionale sulla finanza locale organizzata da Anci e Ifel.
Decaro si è soffermato su quanto tutto sia cambiato rispetto a un anno fa. “Con i provvedimenti di fine 2019, eravamo riusciti, dando battaglia, a ottenere 100 dei 560 milioni che ci spettavano perché il taglio imposto dal dl 66 era scaduto. Nel 2020, per effetto dell’emergenza covid e della conseguente contrazione delle nostre entrate, ci siamo trovati a dover chiedere, e ottenere, quasi 6 miliardi per ristorarci delle perdite”.
Il presidente dell’Anci, rivendicando il senso di responsabilità dei sindaci in questo difficilissimo contesto, ha poi delineato la sfida della ripartenza che attende ora sindaci e amministratori. “La ripresa non potrà che passare dai Comuni che come dimostra la storia hanno avuto un ruolo centrale quando si trattava di rialzarsi”, ha ribadito facendo cenno al manifesto “Città Italia” che i sindaci hanno consegnato al governo. “Non è un caso che molti aspetti del Recovery plan del governo coincidano con le 10 linee di azione da noi individuate: dalla digitalizzazione, alla mobilità sostenibile, all’edilizia scolastica, fino all’attenzione alle periferie”.
L’interlocuzione c’è e la fiducia nei confronti dei sindaci è motivata: “Se in questi anni i Comuni sono stati responsabili del 25 per cento degli investimenti pubblici del Paese – ha concluso Decaro – significa che dispongono di una capacità di spesa sia sotto il profilo della quantità che della qualità. Crediamo di meritare la fiducia del governo così come abbiamo ricevuto la fiducia dei nostri concittadini”.