“Da settembre 2019, SPID ha più che raddoppiato i suoi numeri e, come previsto dal Decreto Semplificazioni, diventerà, insieme alla Carta d’identità elettronica, la credenziale per l’accesso a tutti i servizi digitali della Pubblica Amministrazione. In questo modo, i cittadini non dovranno più confrontarsi con credenziali diverse a seconda del servizio che vogliano usare, e gli Enti pubblici e le amministrazioni avranno una riduzione dei costi perché non dovranno più farsi carico di gestire i propri sistemi di rilascio e gestione delle identità dei rispettivi utenti”. Così ha commentato il ministro dell’Innovazione tecnologica e della digitalizzazione Paola Pisano il traguardo dei 10 milioni di identità digitali #SPID rilasciate.
Dieci milioni di cittadini hanno, dunque, attivato il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), scegliendo un’unica modalità di autenticazione per accedere ai servizi delle diverse amministrazioni, invece di decine di password e credenziali di accesso.
Cresce la diffusione di SPID: sono oltre 4,5 milioni gli utenti in più rispetto al 2019, un traguardo raggiunto nel solco delle iniziative governative a favore di una PA più semplice e digitale e dei principi del Decreto Semplificazioni.
La crescita delle identità digitali va di pari passo con gli accessi ai servizi, tra gennaio e luglio SPID è utilizzato in media 8 milioni di volte al mese per accedere ai servizi online. Crescono anche le amministrazioni che si stanno attivando per il passaggio a SPID, in coerenza con le indicazioni del Decreto Semplificazioni, come ad esempio:
– l’INPS che, con la circolare 87 del 17 luglio 2020, fissa la data del prossimo 1 ottobre per avviare il percorso di dismissione del PIN Inps in favore di SPID e CIE per l’accesso ai molteplici servizi online erogati dal sostegno al reddito alla la verifica della propria pensione, per i bonus, etc;
– il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che fissa il passaggio a SPID per i propri servizi online dal prossimo 15 novembre;
– il Ministero dell’Interno, che da settembre consente l’accesso al portale di invio telematico delle istanze da parte dei richiedenti la cittadinanza residenti in Italia, esclusivamente con SPID.
L’accesso con SPID è riconoscibile dal logo dell’identità digitale e dalla scritta “Accedi con SPID,” spesso posto tra i sistemi di autenticazione durante la fase di accesso ai servizi online. Anche diversi privati hanno abilitato l’accesso ai propri servizi con l’identità digitale. Tra questi sono 11 i fornitori già attivi, ed è possibile richiedere l’abilitazione come service provider sul sito dedicato a SPID.
SPID è composto da una coppia di credenziali (username e password) a cui, a seconda della necessità di sicurezza del servizio da utilizzare (ad esempio una transazione economica, l’accesso al fascicolo sanitario elettronico e per ottenere il Bonus Vacanze attraverso l’App IO), possono essere associate ulteriori verifiche di sicurezza per un massimo di tre livelli.
Con SPID è possibile autenticarsi per acquisire la firma remota. Attualmente il servizio è disponibile presso due certificatori che consentono l’acquisizione, con autenticazione SPID di livello 2, della firma remota a lungo termine o in modalità one shot. Tutti i certificatori di firma digitale possono potenzialmente implementare e utilizzare SPID per queste funzionalità.
L’identità SPID, inoltre, è la chiave di accesso ai servizi pubblici degli stati membri dell’Unione europea che hanno aderito al nodo eIDAS. Sono 23 i Paesi che hanno attivato l’interoperabilità delle identità nazionali aprendo l’accesso ai propri servizi digitali. Un obiettivo importante, previsto dal Parlamento e dal Consiglio europeo con il Regolamento eIDAS (n. 910/2014) per cui l’Italia è stata tra le prime nazioni ad attivarsi abilitando SPID e la Carta di identità elettronica CIE.