Il nostro Paese ha sperimentato sulla propria pelle, drammaticamente, quanto sia importante la sicurezza di ponti e viadotti. Finora la manutenzione di queste infrastrutture è stata effettuata da operatori umani, elicotteri o con piattaforme aeree. Metodi e strumenti che, tuttavia, limitano fortemente le operazioni d’indagine, soprattutto se ostacolate da un elevato rischio o dalla mancanza di adeguati accessi fisici alle stesse infrastrutture. Concreto, dunque, il rischio d’incorrere in errori di valutazione forieri di gravi conseguenze. Ora, però, all’orizzonte compaiono nuove opportunità. Una in particolare: la manutenzione di ponti e ferrovie potrà essere realizzata mediante droni grazie al programma Drones4Safety, finanziato da Horizon 2020 e coordinato dalla University of Southern Denmark, che mira a garantire una maggiore sicurezza nella rete dei trasporti civili europei.
Tutto ciò è reso possibile dallo sviluppo di un algoritmo per l’intelligenza artificiale che permetterà al drone di rintracciare velocemente malfunzionamenti e danni, inviare le relative informazioni a un sistema cloud e ricevere indicazioni per proseguire le operazioni di verifica strutturale. La presenza di più droni, inoltre, permetterà di monitorare in maniera coordinata e completa le diverse parti dell’infrastruttura.
Il progetto europeo riunisce nove partner prestigiosi che assicurano tutte le competenze necessarie alla messa a punto del sistema. Ne fanno parte le italiane: Deep Blue, EUCENTRE e NEAT, insieme a University of Southern Denmark (Danimarca), Aarhus University (Danimarca), Fraunhofer (Germania), DELAIR (Francia), ARIC GmbH (Germania) ed Eurocontrol (Belgio).