L’Industria 4.0 ha qualche chance in più grazie al Piano Transizione 4.0, firmato dal Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, il cui decreto attuativo è stato registrato dalla Corte dei Conti ed è in corso di pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Si tratta di un importante provvedimento che disciplina le numerose novità introdotte nella legge di bilancio 2020 per incentivare e supportare la competitività delle nostre imprese e valorizzare il Made in Italy. L’obiettivo del Piano Transizione 4.0, infatti, è avviare una nuova politica industriale del Paese che sia in grado di sostenere una veloce ripresa dell’economia dopo l’emergenza Covid. Saranno, pertanto, mobilitati 7 risorse per 7 miliardi a favore delle imprese che maggiormente punteranno sull’innovazione, gli investimenti green, in ricerca e sviluppo, in attività di design e innovazione estetica, sulla formazione 4.0. In altre parole, sulla transizione digitale del nostro sistema produttivo, anche nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, accrescendo al contempo le competenze tecnologiche dei lavoratori. Non a caso, oltre a consentire alle imprese di condurre gli investimenti in corso e di programmare quelli successivi con maggiori certezze sul piano operativo e interpretativo, il decreto definisce le modalità attuative del nuovo credito d’imposta per il periodo successivo al 31 dicembre 2019. E definisce in particolare i criteri tecnici per la classificazione delle attività di ricerca e sviluppo, d’innovazione tecnologica e di design e innovazione estetica ammissibili al credito d’imposta, individuando, nell’ambito delle attività di innovazione tecnologica, gli obiettivi di innovazione digitale 4.0 e di transizione ecologica rilevanti per la maggiorazione dell’aliquota del credito d’imposta. Infine, il provvedimento indica i criteri per la determinazione e l’imputazione temporale delle spese ammissibili e in materia di oneri documentali.