“Milioni di ciechi in Italia e nel mondo, leggono, lavorano, studiano, s’informano, grazie al Braille e a tutte le sue applicazioni, non solo come mezzo di lettura sulla carta stampata, ma anche come sistema di comunicazione tramite computer e tablet e perfino… come strumento di scrittura virtuale sugli schemi degli smartphone”. Lo scrive Piero Fassino, presidente dell’Anci, in una lettera inviata ai Sindaci e ai consiglieri comunali per invitarli a intitolare una via, una piazza, un’area pubblica, dei rispettivi Comuni a Louis Braille, come proposto dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.
“Non si tratterebbe soltanto di un omaggio al grande inventore del sistema di lettura e scrittura tattile a uso dei ciechi, ma della riproposizione di un tema di grande attualità nella memoria e nell’attenzione dei cittadini – prosegue Fassino – Il sistema Braille, inventato a Parigi quasi duecento anni fa, ha rappresentato e ancora oggi rappresenta per tutti i ciechi nel mondo, la vera opportunità per respingere lo spettro dell’analfabetismo e per fruire, al pari degli altri cittadini, dell’istruzione, della cultura, dell’informazione”.
Il presidente dell’Anci rimarca anche la modernità e l’efficacia del sistema messo a punto dall’inventore francese sottolineando come esso sia largamente impiegato nell’ambito delle tecnologie informatiche e digitali, dove oggi viene addirittura integrato sotto forma di tastiera virtuale come mezzo di scrittura touchscreen.
La lettera si conclude ricordando ai Sindaci e agli amministratori locali che le sezioni regionali e locali dell’Unione Ciechi e ipovedenti sono a disposizione delle amministrazioni comunali per fornire loro sostegno nell’attuazione della proposta che, senza alcun onere finanziario, contribuirà a mantenere viva tra i cittadini la memoria di Louis Braille e a rinnovare l’attenzione verso le persone più svantaggiate.