Kampala è la capitale dell’Uganda, una città in forte aumento demografico con quasi un milione e mezzo di abitanti ed un volto metropolitano che cambia in fretta. Come in molte altre città africane se negli anni ’80 – ’90 crescita significava aumento vertiginoso degli abitanti e proporzionalmente della densità dei quartieri, soprattutto di quelli più poveri, oggi crescita è soprattutto sinonimo di espansione. La prima cosa che colpisce arrivando nella capitale ugandese è il caos: autobus, moto-taxi, bici-taxi e macchine di diversi tipi attraversano la città, mentre una moltitudine di persone cammina lentamente respirando l’odore quasi tangibile dei gas di scarico. E proprio in questa metropoli congestionata è stato realizzato un prototipo di autobus elettrico a energia solare, il primo di tutto il continente africano. Si chiama Kayoola ed è stato creato da una società finanziata dallo Stato. Grazie ai pannelli solari sul tettuccio, il mezzo da 35 posti, può ricaricare durante il giorno una delle sue due batterie. In questo modo ha un’autonomia di 12 chilometri che andrà aumentata fino a 80. I produttori dell’autobus elettrico sperano di attrarre investitori per contribuire a produrre il mezzo ecologico per il mercato di massa. E secondo uno studio dell’azienda Kiir Motors Corporation (KMC) entro il 2018 almeno 7.000 persone potrebbero essere direttamente o indirettamente impiegate nella produzione dei Kayoola. Il prezzo del mezzo attualmente si aggirerebbe intorno ai 50.000 dollari.
Kampala è una città del tutto particolare, una realtà che in Africa rappresenta un polo d’attrazione per investimenti stranieri, nonché il punto d’arrivo e di partenza di moltissimi itinerari turistici. Una città contrassegnata da forti disparità nell’accesso alle risorse e ai servizi, ma anche da una grande senso imprenditoriale. Qui il settore informale dell’economia prende il nome di “jua kali”, letteralmente “il sole che brucia” e magari questo sarà di buon auspicio per il mezzo ecologico su larga scala.