Il disegno di Legge di Bilancio 2020, approvato in via definitiva dalla Camera, ridefinisce la disciplina degli incentivi fiscali previsti dal Piano nazionale Impresa 4.0 al fine di sostenere più efficacemente il processo di transizione digitale delle imprese, la spesa privata in R&S e in innovazione tecnologica, con focus sull’ecosostenibilità ambientale e l’accrescimento delle competenze nelle materie connesse alle tecnologie abilitanti.
Il nuovo assetto degli incentivi 4.0, dunque, trova espressione nel testo del disegno di Legge di Bilancio 2020. Le misure agevolative per le imprese ivi contenute delineano una politica industriale nazionale ispirata ad alcune direttrici: maggiore stabilità tramite una programmazione pluriennale degli incentivi, ampliamento della platea dei soggetti beneficiari a favore delle Pmi e attenzione ai temi dell’ecosostenibilità ambientale.
In una lettera del Ministro Patuanelli a “Il Sole 24 Ore” dello scorso 18 dicembre aveva scritto: “l’Italia si dota di una nuova politica industriale 4.0, più inclusiva e attenta alla sostenibilità, che ho avuto modo di anticipare proprio su queste pagine appena insediato. Diciamo, senza alcuno slogan, una promessa mantenuta. Il Piano Transizione 4.0 oggi è realtà grazie anche al contributo delle associazioni che abbiamo coinvolto da subito”.
Dal 14 febbraio 2020 è online la nuova sezione con le linee di intervento previste dal Piano Transizione 4.0, che rappresenta la nuova politica industriale del Paese, più inclusiva e attenta alla sostenibilità.
Il Piano prevede, in particolare, una maggiore attenzione all’innovazione, agli investimenti green e per le attività di design. Le principiali azioni che sono state introdotte, su impulso del Ministro Stefano Patuanelli, con la Legge di Bilancio 2020 puntano a incentivare e supportare le imprese attraverso il credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali, in ricerca e sviluppo, in innovazione e design e nella formazione 4.0.