“Il ministero dell’Interno è la casa delle Autonomie, vicina agli amministratori locali tramite le sue articolazioni periferiche, in particolare le Prefetture, per supportarle nella loro azione di prevenzione e gestione delle emergenze climatiche a partire anche dalla pianificazione di protezione civile. Da ministro mi sono posta da subito nella posizione di ascoltare le esigenze di tutti i sindaci e dei territori”. Ad affermarlo è stata la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, nel suo intervento alla XXXVI Assemblea nazionale Anci che si sta svolgendo nello scenario Centro Affari e Congressi di Arezzo del capoluogo aretino.
“Si sta lavorando perché nell’ambito della prossima legge finanziaria, quindi per l’anno 2020, si possa prevedere un potenziamento dei fondi da destinare a manutenzione viaria, sviluppo sostenibile, efficientamento energetico”, ha aggiunto il ministro. “Non è un caso – ha detto – che l’amministrazione dell’Interno sia particolarmente sensibile sulla tematica della messa in sicurezza e del patrimonio infrastrutturale: strade, ponti, viadotti, edifici pubblici”. Il ministero “registra costantemente una forte esigenza dei Comuni di disporre di risorse finanziarie per attenuare i rischi del dissesto idrogeologico, dell’usura del tempo, delle condizioni climatiche”, ha aggiunto.
Lamorgese si è detta consapevole delle aspettative dell’Anci “a partire dal miglioramento dello status giuridico ed economico degli amministratori soprattutto dei piccoli e medi Comuni”. Così come ha garantito il massimo impegno del Viminale sul problema degli atti intimidatori agli amministratori: “ho intenzione di dare un nuovo impulso all’attività dell’Osservatorio nazionale istituito nel 2017, già convocato lo scorso ottobre”, ha sottolineato.
Sul versante delle risorse il ministro ha riconosciuto che “molto resta ancora da fare anche se non vanno sottaciuti gli sforzi che il governo ha fatto, ad esempio nel decreto fiscale è stato aumentato di 30 milioni il fondo per la fusione dei Comuni”.
Dalla titolare del Viminale aperture anche rispetto alle richieste dell’Anci di semplificare le procedure burocratiche, rilanciate dal presidente Decaro. “Sicuramente sulla semplificazione dobbiamo dare un impulso. Penso ai piccoli Comuni che hanno poco personale, non riescono a fronteggiare situazioni che si presentano. Il ministero ha presente – ha ribadito – la necessità di favorire in ogni modo iniziative per introdurre, specialmente per i Comuni di piccole e medie dimensioni, semplificazioni di natura ordinamentale”. Su questo “dobbiamo muoverci per alcuni adempimenti di semplificazione, adempimenti contabili e amministrativi tipo il bilancio consolidato”, ha assicurato.
Infine, un accenno al ruolo propulsivo che deve ricoprire la Conferenza Stato città, “momento di confronto per le strategie per il Paese da definire d’intesa coi sindaci”. E il primo terreno di dialogo fattivo dovrà essere la “riforma del Tuel che il Parlamento ha indicato al governo in occasione della nota di aggiornamento del Def. Sarà un’importante occasione per il riordino degli assetti della governance di Comuni, province e città metropolitane”, ha concluso Lamorgese.