Il Consiglio nazionale dell’Anci ha approvato all’unanimità, facendolo dunque proprio, il documento urgente su “Impegno, legalità e sviluppo” presentato dal consigliere nazionale Giuseppe Varacalli, primo cittadino di Gerace, già qualche giorno prima deliberato dalla giunta comunale presieduta da quest’ultimo. Il documento, prima di essere portato all’ordine del giorno della seduta capitolina per la discussione e l’approvazione, è stato sottoscritto, oltre che dal relatore Varacalli, anche da altri sindaci di importanti Comuni italiani, da Nord a Sud. Durante la sua relazione, il Sindaco di Gerace ha sottolineato che il documento trae origine “dall’inquietante episodio verificatosi nei giorni scorsi a Messina, nell’edificio in cui vive per motivi di studio il figlio del magistrato Nicola Gratteri, nostro illustre concittadino”. Un episodio, ha aggiunto, che “per fortuna non ha avuto malaugurate conseguenze ma qualsiasi possa essere la chiave di lettura del gravissimo atto, esso rappresenta l’ennesima manifestazione di protervia e di offesa ai danni di istituzioni e di suoi rappresentanti che intendono servire lo Stato e la comunità con spirito di giustizia per affermare i principi sacrosanti di legalità e l’impegno quotidiano contro le forze dell’antistato”.
Quello verificatosi a Messina, secondo Varacalli, “va certamente considerato un episodio gravissimo “che ha comprensibilmente turbato la tranquillità della famiglia Gratteri cui si è forse voluto lanciare un vile messaggio coinvolgendo gli affetti più cari di un magistrato stimato ed apprezzato in tutto il mondo non solo per le sue riconosciute qualità di attento investigatore ma anche per la sua continua missione educativa alla legalità che da tempo conduce in tutte le scuole d’Italia, atenei compresi. Turbamento e forte condanna, misti ad incondizionata solidarietà, anche nella nostra città di Gerace, dove il magistrato vive con la sua famiglia, già da vari decenni, in un regime di vita “blindata””.
Varacalli ha ricordato che “la Locride, in queste ultime settimane ha dovuto purtroppo annotare sulla sua “agenda” un susseguirsi di vili ed inqualificabili episodi che non hanno colpito solo le istituzioni o le persone interessate ma anche le comunità ed il nostro intero comprensorio. Gravi intimidazioni a primi cittadini, nonchè al presidente della Commissione regionale antimafia, Arturo Bova, distruzione di mezzi per l’espletamento di importanti servizi comunali alla collettività, incendi appiccati ad isole ecologiche. A tutte questi deprecabili eventi – ha aggiunto – i sindaci, le amministrazioni comunali, le associazioni, la chiesa, le cooperative sociali e tanti altri sodalizi hanno risposto con fermezza e determinazione scendendo in piazza accanto alle istituzioni fatte oggetto di intimidazione ed ai loro rappresentanti”.