Le multe elevate grazie alle rilevazioni dell’apparecchio T-Red, ancorchè non omologato, sono valide. Lo ha stabilito l’ordinanza numero 10458 del 17 ottobre 2018, pubblicata il 15 aprile 2019, della seconda sezione Civile della Corte di Cassazione. Gli automobilisti indisciplinati, pertanto, non hanno appigli per ricorrere al Giudice di Pace col pretesto della non omologazione del dispositivo che li ha colti in flagrante infrazione. Quale la motivazione di tale decisione che, a prima vista, potrebbe sembrare capziosa? I giudici hanno spiegato che non si può ipotizzare “l’obbligo di sottoporre a taratura anche gli apparecchi T-Red, poicè non costituiscono strumenti di misurazione, al contrario degli Autovelox. Di conseguenza, il verbale di accertamento dell’infrazione non deve contenere l’attestazione che la funzionalità del singolo apparecchio impiegato sia stata sottoposta a controllo preventivo e costante durante l’uso”.
Tutto nasce dal caso specifico di un automobilista che aveva fatto ricorso contro una sanzione di 153,90 euro e una decurtazione di 6 punti dalla patente di guida comminata dalla Polizia municipale del Comune di Campolongo Maggiore (VE) per il passaggio con il rosso a un incrocio, inserendo tra le varie doglianze della domanda inoltrata in Cassazione anche la mancata indicazione dell’omologazione dell’apparecchio. Tuttavia, se la violazione viene testimoniata dalla telecamera presente sull’impianto semaforico, può essere messa in discussione soltanto per il malfunzionamento dell’apparecchio o il suo difetto di costruzione o installazione, circostanze che devono risultare nel caso concreto, sulla base di evidenze debitamente provate e allegate da chi presenta ricorso.