Anche quest’anno l’Unione europea è alla ricerca dei migliori progetti regionali finanziati attraverso risorse comunitarie. Oggi, quando saranno svelate anche le categorie di quest’anno, sarà possibile inviare le candidature per la 12/ma edizione del premio Regiostars, il riconoscimento europeo che viene tradizionalmente consegnato in autunno durante la Settimana europea delle regioni e delle città.
L’edizione 2019 del Premio RegioStars è dedicata alle buone pratiche dello sviluppo regionale e ai progetti innovativi cofinanziati dai Fondi europei che possano essere di ispirazione per le altre regioni. Le domande di partecipazione possono essere inviate dal 19 febbraio al 9 maggio 2019 seguendo le indicazioni sul sito web del Premio, che sarà seguito in tempo reale dai social media.
Sono cinque le categorie dell’edizione 2019:
- smart growth, promozione della trasformazione digitale;
- sustainable growth, collegare green, blue e grey economy;
- inclusive growth, contrastare disuguaglianze e povertà;
- urban development, costruire città climate-resilient;
- topic of the year 2019, modernizzare i servizi sanitari
I progetti candidati saranno valutati da una giuria indipendente, a cui sarà affiancato il voto pubblico. La premiazione dei vincitori si svolgerà il 7 ottobre 2019 a Bruxelles nel corso della Settimana europea delle Regioni e delle Città.
Nel 2018 erano stati due i progetti italiani inclusi nella lista dei 21 finalisti, selezionati da una giuria di esperti fra 102 candidature, ma nessuno era riuscito a spuntarla nelle 5 categorie del premio.
L’edizione 2017 aveva visto altri tre progetti italiani in finale, mentre nel 2016 le regioni Umbria e Lombardia avevano portato a casa una menzione speciale a testa per due iniziative dedicate rispettivamente alla comunicazione delle politiche europee ai giovani e alla creazione di una piattaforma online sull’innovazione. L’ultima vittoria italiana risale al 2015, quando la Puglia ha sbaragliato tutti nella categoria ‘crescita inclusiva’ con il progetto ‘Diritti a scuola’, che ha coinvolto 10mila famiglie e 200mila studenti.