Svimez (associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) ha presentato un rapporto sui servizi di pubblica utilità al Sud. La ricerca è stata promossa da Utilitalia in collaborazione con la Svimez e presentata a Bari nel convegno ‘Servizi idrici e ambientali nel Mezzogiorno: proposte di sviluppo’. Dalla ricerca, che è datata 2016, si evince che la produzione dei servizi di pubblica utilità realizzata dalle 245 aziende partecipate dagli Enti Locali con sede legale nelle regioni del Mezzogiorno è stata comparativamente esigua rispetto a quelle del Centro-Nord. La relazione sostiene, inoltre, come il divario Nord-Sud influisca anche sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini , condizionando lo stesso sviluppo delle imprese meridionali.
In questo contesto – spiega sempre il rapporto Svimez – le imprese meridionali del settore sono troppo poche e il più delle volte sottodimensionate economicamente. La produzione per abitante dei servizi di pubblica utilità al Sud, circa 201 euro, è meno di un quarto di quella del resto del Paese, 972 euro circa per abitante. Si rileva anche un livello molto basso di investimenti: poco più di 22 euro per abitante contro oltre 124 nelle regioni centrali e settentrionali. Si rilevano, inoltre, significative differenze territoriali anche tra le stesse regioni del Mezzogiorno: in Puglia sono stati investiti in servizi di pubblica utilità oltre 44,6 euro per abitante, oltre tre volte rispetto alla Campania, 13,1. Si rivela necessario, pertanto, rilanciare gli investimenti delle società partecipate al Sud.
In tal senso Svimez calcola che, se si realizzasse un miliardo di investimenti aggiuntivi all’interno dei comparti raccolta rifiuti, idrico e produzione di energia, equivalente al doppio di quanto effettivamente realizzato nel 2016, questi genererebbero un incremento di produzione permanente nelle otto regioni del Sud di quasi 900 milioni di euro, con un Pil aggiuntivo di poco più di mezzo miliardo e oltre 11mila posti di lavoro in più. Inoltre, oltre il 45% della spesa per investimenti delle aziende meridionali del settore è rivolta a beni e servizi prodotti solamente nel Centro-Nord. Percentuale che supera il 50% in Sardegna e Calabria. Lo stesso reddito di cittadinanza ha un moltiplicatore sullo sviluppo del Sud che è un terzo di quello che avrebbe un investimento sui settori delle public utilities.