L’Italia dei piccoli comuni è a rischio spopolamento: sono centinaia i paesi in Italia in cui lo spopolamento è un processo apparentemente inarrestabile iniziato decenni fa. Paesi concentrati soprattutto nella cosiddetta Italia interna, al Centro Sud ma non solo, borghi in cui vivono poche centinaia, a volte poche decine di persone, spesso per lo più anziane. È possibile contrastare il fenomeno con varie misure, questo è certo. Una sfida complicata, senza certezze di successo. Ma gli esempi positivi non mancano, soprattutto per i borghi alpini. Dopo le borgate promosse negli anni scorsi su EBay, anche con il supporto di Uncem, ora tocca a Subito.it ospitare l’annuncio di un’intera frazione di Castelmagno, in Val Grana, nel Cuneese, in vendita per 360mila euro. Si chiama ‘Batuira’ e offre baite, alcune ristrutturate e altre da ristrutturare, stalle, magazzini, e terreni, 22 ettari di pascoli che possono essere acquistate, anche con un mutuo, per poi fare impresa, agricola e turistico-ricettiva. Ad annunciare l’iniziativa che vede protagonista il paese che dà il nome a un formaggio Dop tra i più noti al mondo è Uncem. “E’ importante ci sia un mercato attorno a interi borghi, dal Piemonte alla Sicilia, peraltro al prezzo di appartamenti a Torino o periferia di Milano – sottolinea Marco Bussone, presidente nazionale Uncem – qui si può fare impresa, produrre reddito, avere migliore vivibilità e benessere. I cambiamenti climatici spingeranno molte persone, nei prossimi trent’anni, a vivere fuori dalle aree urbane. Questi borghi possono essere la soluzione, come Uncem sostiene da tempo ma servono precise strategie, supporti finanziari a chi acquista, meno burocrazia possibile per il recupero architettonico, agevolazioni fiscali per le imprese che si insediano in questi borghi rivitalizzati”. “Dare nuova vita ai borghi alpini e appenninici come Batuira costituisce un valore per l’intero Piemonte, per tutta l’Italia e per l’intera collettività – aggiunge Bussone – evitare che i borghi, gli immobili siano ridotti a ruderi e i prati siano invasi da boschi è un servizio ecosistemico-ambientale che deve essere riconosciuto dalle istituzioni e dal sistema economico nazionale”, conclude il presidente di Uncem.