Contrastare l’inquinamento atmosferico per migliorare la qualità dell’aria e il benessere dei cittadini: questo il focus del protocollo d’intesa siglato 14 dicembre dal presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Un accordo che segue quello già sottoscritto con la Regione Lazio il mese scorso e a cui seguiranno iniziative congiunte con altre Regioni, che nasce dalla procedura d’infrazione all’Italia per i livelli costantemente elevati di particolato PM10. In Umbria l’area critica è la Conca Ternana che comprende territori del Comune di Terni e del Comune di Narni, delimitata a nord dai Monti Martani, a sud dalla Macchia di Bussone, a est dalla Valnerina, a ovest dal Ponte di Augusto. L’area è caratterizzata da storici insediamenti industriali, in particolare nei comparti siderurgico e chimico. Qui la qualità dell’aria, stanti le peculiari caratteristiche orografiche e di classi di stabilità atmosferica, risente delle emissioni dei cicli industriali operativi, oltrechè degli effetti inerziali dei rilasci gassosi del passato. Nelle condizioni date, un aspetto determinante, insieme alla quantità e alla qualità delle emissioni, risulta essere la meteorologia, che durante la stagione fredda non favorisce certo la dispersione degli inquinanti, confinandoli al suolo.
“Questo protocollo è un atto micro-regionale che però ha una valenza nazionale ed europea – ha detto il titolare dell’Ambiente, Sergio Costa – perché dimostra che l’ambiente è al centro dell’azione di Governo e che le istituzioni desiderano parlarsi in modo concreto, avendo al centro delle proprie azioni l’obiettivo di tutelare il territorio e i cittadini. E’ un atto che ci consente di andare in Europa dimostrando ciò che concretamente stiamo facendo per il miglioramento della qualità dell’aria”.
“La firma di oggi – ha sottolineato il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini – consente al nostro territorio di proseguire convintamente nell’attuazione del piano qualità dell’aria, intervenendo in un’area particolarmente sensibile, qual è quella della Conca Ternana. Lavoreremo soprattutto sulla prevenzione, con risorse assegnate e interventi puntuali, in particolare nel settore della mobilità”.
Con l’accordo Regione e Ministero individuano una serie di interventi condivisi nel quadro di un’azione coordinata e congiunta nei settori chiave delle emissioni inquinanti: dal 1° gennaio al 31 marzo 2019 il divieto di circolazione interesserà i veicoli per trasporto persone categoria M1 e M2 e quelli per trasporto merci di categoria N1, N2 ad alimentazione diesel o benzina di categoria inferiore o uguale ad “Euro 3” per almeno quattro giorni alla settimana nelle ore diurne; veicoli per trasporto merci di categoria N3 ad alimentazione diesel di categoria inferiore o uguale ad “Euro 2”; motoveicoli e ciclomotori di categoria inferiore o uguale ad “Euro 1”.
Dal 1° novembre 2019 al 31 marzo 2020 il divieto scatterà invece per i mezzi adibiti al trasporto persone categoria M1 e M2 e quelli per trasporto merci di categoria N1, N2 ad alimentazione benzina di categoria inferiore o uguale ad “Euro 3”, nonchè diesel di categoria inferiore o uguale ad “Euro 4”; veicoli per trasporto merci di categoria N3 ad alimentazione diesel di categoria inferiore o uguale ad “Euro 2”; motoveicoli e ciclomotori di categoria inferiore o uguale ad “Euro 1”.
Dal 1° novembre 2020 al 31 marzo 2012 e negli anni a seguire in analogo periodo, il provvedimento (per almeno cinque giorni alla settimana) riguarderà poi veicoli per trasporto persone categoria M1 e M2 e veicoli per trasporto merci di categoria N1, N2 ad alimentazione diesel o benzina di categoria inferiore o uguale ad “Euro 4”; veicoli per trasporto merci di categoria N3 ad alimentazione diesel di categoria inferiore o uguale ad “Euro 3”; motoveicoli e ciclomotori di categoria inferiore o uguale ad “Euro 2”.
Al perdurare delle condizioni di mancato rispetto dei limiti di concentrazione del PM10, a partire dall’anno 2023, sarà inoltre possibile valutare l’estensione del divieto di circolazione per almeno cinque giorni alla settimana nel periodo che va dal 1° novembre al 31 marzo dell’anno successivo. Tra le altre cose la Regione s’impegna ad attivare, in accordo con i Comuni della zona, sportelli per l’informazione e la facilitazione dell’accesso dei cittadini ai benefici previsti per la sostituzione di camini e stufe tradizionali a biomassa con sistemi ad alta efficienza, la riqualificazione energetica degli edifici ed iniziative simili; a promuovere iniziative pubbliche per illustrare i benefici di legge (Ecobonus, Conto termico 2.0, Sismabonus), coinvolgendo tutti gli attori interessati con la finalità di ridurre le emissioni dovute al riscaldamento domestico; a realizzare campagne di informazione e sensibilizzazione della popolazione sui comportamenti a minor impatto sulla qualità dell’aria.