Sarà pure la moderna metafisica, come preconizzava Heidegger, sta di fatto che la tecnologia è ormai una sfida globale cui nessuno possa sottrarsi. Ecco perché i giganti mondiali (Usa, Cina, Russia, Giappone, ecc.) cercano su questo terreno di aggiudicarsi un significativo vantaggio competitivo. E l’Europa cosa fa? Sebbene con passo più lento, non sta a guardare e tenta lo scatto in avanti. A tal fine, vara il programma europeo sulle tecnologie quantistiche, finanziato dalla Commissione di Bruxelles con un miliardo di euro. Computer molto più potenti di quelli attuali e sistemi di crittografia a prova di qualsiasi hacker: son le promesse più allettanti. Questa volta, anche l’Italia gioca un ruolo da protagonista, giacchè l’idea è stata lanciata da un fisico italiano, Tommaso Calarco, e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) coordina la partecipazione del nostro Paese al programma. Inoltre, il Miur contribuisce con 1,5 milioni al consorzio ERANet QuantERA, che sosterrà alcuni dei progetti di ricerca. Non c’è che dire, l’impresa si presenta imponente: 5.000 ricercatori coinvolti, insieme a enti e industrie del Vecchio Continente. Tutti al lavoro, in nome delle leggi del mondo dell’infinitamente piccolo, per ottenere comunicazioni ultrasicure, computer di nuova generazione in grado di elaborare rapidamente calcoli che agli attuali supercomputer richiederebbero un tempo pari all’età dell’universo, sensori capaci di rivelare l’attività di ogni singolo neurone. Insomma, la metafisica resa motore poderoso della trasformazione del reale. Fantasia e magia inverate. La prima fase del programma, della durata di tre anni, si concluderà entro il 2021, prevede 20 progetti che contano su un budget di 132 milioni e che coinvolgono oltre 500 ricercatori.
“E’ un momento di grande felicità: è un sogno che si avvera. L’Europa potrà vivere la rivoluzione quantistica da protagonista e restare al passo con Stati Uniti e Cina, che hanno fatto molti progressi in questo campo”, ha dichiarato Tommaso Calarco, che ha proposto il programma. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), con l’Istituto nazionale di ottica (Ino), a sua volta, guida uno dei 20 progetti selezionati nel primo bando del programma europeo sulle tecnologie quantistiche lanciato a Vienna. Il progetto, del valore di 9,3 milioni di euro, si chiama QOMBS e prevede lo sviluppo di una nuova generazione di laser in grado di produrre applicazioni che spaziano dalla sicurezza nelle comunicazioni cifrate alla creazione di computer quantistici ultraveloci. Vi partecipano, oltre che Università e aziende svizzere, tedesche e francesi, anche l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e una società spin-off del Cnr, PpqSense.