Ricostruzione, nelle Marche stanno partendo oltre 800 appalti pubblici per un giro d’affari superiore al miliardo di euro. Quello degli appalti pubblici è un settore fondamentale per le imprese edili marchigiane. Lo scorso anno sono stati appaltati 2.200 lavori per un importo superiore ai due miliardi e quest’anno sono attesi in crescita. Con una novità. L’obbligo per le imprese che si aggiudicheranno gli appalti pubblici, di rispettare i Cam (Criteri Ambientali Minimi).“Con il nuovo Codice degli Appalti – afferma Marco Rossi presidente Cna Costruzioni Marche – tutti gli appalti pubblici, di qualunque dimensione, devono rispettare i Cam (Criteri Ambientali Minimi) in tutte le loro fasi. Un obbligo che vincola tutte le stazioni appaltanti e che impone di utilizzare le tecnologie ambientale i prodotti a minor impatto sull’ambiente”.
Un’attenzione alla tutela dell’ambiente sicuramente condivisibile ma, precisa Cna Costruzioni Marche, la nuova normativa è arrivata all’improvviso e sono mancati i tempi per far adeguare il sistema delle piccole imprese edili marchigiane. Nel tentativo di individuare criteri di applicazione dei Cam comuni ed omogenei per tutte le stazioni appaltanti marchigiane, Cna Costruzioni Marche ha organizzato un’iniziativa, che si terrà oggi alle ore 15 e 30, nella sala Venanzi della Cna territoriale di Ancona, via Umani 1/a zona Baraccola Sud. All”incontro con gli imprenditori edili marchigiani, parteciperanno Marco Mari vicepresidente Green Building Council e Cesare Spuri direttore dell”ufficio Ricostruzione della Regione Marche.
I lavori, coordinati da Marco Bilei responsabile Cna Costruzioni Marche, saranno introdotti da Marco Rossi, presidente Cna Costruzioni Marche. Parteciperanno la Suam (Stazione Unica Appaltante Marche) e le principali stazioni appaltanti della regione. “Le stazioni appaltanti – precisa Marco Bilei, responsabile Cna Costruzioni Marche – stanno applicando i nuovi criteri a macchia di leopardo e non esistono criteri uniformi per l’applicazione dei sistemi di gestione ambientale da parte delle imprese, problema che si porrà soprattutto per gli appalti pubblici della ricostruzione post sisma. I Cam possono costituire una grande opportunità di crescita per le imprese e di sviluppo per la nostra economia. Ma serve una loro applicazione corretta e non punitiva da parte della pubblica amministrazione e servono strumenti applicativi per imprese, professionisti e stazioni appaltanti”.