Sono 2.844 i progetti di orientamento, formazione e accompagnamento al lavoro approvati nell’ambito della programmazione del Fondo sociale europeo 2014/2020, di cui 2.455 avviati e 899 già conclusi. Dal Fondo Sociale Europeo (Fse) la regione Emilia-Romagna ha già impegnato oltre 435 milioni di euro. L’assessore regionale al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo Patrizio Bianchi spiega come queste risorse investite siano servite “per rafforzare le competenze delle persone e sostenerle nell’ingresso qualificato nel mercato del lavoro”. Si tratta della programmazione del Fondo sociale europeo 2014/2020.
Sono questi alcuni dei dati, fotografati al 10 maggio, emersi a Ferrara durante il Comitato di sorveglianza del Fse, l’organismo previsto dai regolamenti comunitari con il compito di accertare la qualità e l’efficacia dell’attuazione del Programma operativo regionale. All’incontro hanno partecipato Cinzia Masina, vice capo Unità della Direzione generale Occupazione, Affari sociali e inclusione della Commissione europea ed Elena Murtas dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (Anpal).
Per Bianchi “in un momento particolarmente importante della programmazione attuale e rispetto al dibattito sul futuro dell’Europa e delle politiche regionali, è utile ribadire che il Fondo sociale europeo è il fondo delle persone, che permette loro di avere accesso a strumenti e percorsi per specializzare ed esaltare le proprie competenze ed essere parte attiva della vita sociale. Questo Comitato di sorveglianza si svolge dopo aver appreso la proposta di bilancio pluriennale 2021-2027, e in attesa dei regolamenti per il prossimo ciclo di programmazione: il Fondo Sociale Europeo aumenta ma va scongiurato in ogni modo il rischio della centralizzazione. Bene il principio di visione comune e di coerenza tra politiche nazionali e regionali, ma la programmazione e gestione delle politiche per la formazione e il lavoro deve rimanere alle Regioni. Sono soprattutto gli interventi per le persone e le imprese che devono nascere nell’ambito dei contesti locali”.
In totale le risorse impegnate dalla Regione Emilia-Romagna sono oltre 435 milioni di euro, il 55,4% della dotazione complessiva per il settennato, pari per l’intero periodo a 786.250.182 euro. Altre risorse, 81 milioni di euro, sono state programmate e le procedure di valutazione si concluderanno entro i prossimi mesi.
In particolare con il Patto per il Lavoro le istituzioni e il partenariato hanno condiviso l’obiettivo di fare dell’Emilia-Romagna uno snodo strategico della quarta rivoluzione industriale, posizionandosi in Europa e nel mondo come regione ad alto valore aggiunto che investe sull’innalzamento e specializzazione delle competenze delle persone e del sistema economico-produttivo.