“L’emergenza rifiuti nella capitale e la discussione su questo tema da parte delle istituzioni locali fanno emergere una distanza quasi incolmabile tra la realtà dei fatti, che vede i rifiuti per strada e i piani per la raccolta differenziata che a oggi non stanno producendo nulla se non uno 0,4 in più nel primo trimestre del 2018 rispetto all’anno precedente. Non possiamo accettare che il tema dei rifiuti, che trascina con se problemi seri per la salute dei cittadini e conseguenze per l’ambiente, sia ridotto solo a una questione di decoro. Non è più tollerabile che un sito patrimonio dell’Unesco e dell’Umanità, qual è Roma, si presenti al mondo sporco, male odorante e degradato. L’immobilismo che si è creato attorno al tema dei rifiuti rende impossibile modificare l’esistente e riduce l’azione alla gestione delle emergenze. Il Comune e Ama devono prevedere, oltre agli impianti di smaltimento, anche un vero e proprio sistema industriale che produca energia e intercetti e trasformi i materiali raccolti. Per fare questo è necessario mettere a sistema tutti i finanziamenti disponibili per la sostenibilità ambientale a livello regionale. Il fallimento del Comune di Roma e di Ama è contenuto nel piano industriale che prevede solo una riduzione della produzione di rifiuti e la totale assenza di progetti di realizzazione degli impianti necessari allo smaltimento, unica condizione per smettere di inviare i rifiuti di Roma in Austria e in Abruzzo. A Roma, chiusa la discarica di Malagrotta, non è mai stato individuato da parte della Regione Lazio e del Comune un sito temporaneo per la discarica di servizio per smaltire i rifiuti”.
Con questo comunicato i Segretari Generali di Cgil Roma e Lazio – Cisl Lazio – Uil Roma e Lazio si sono pronunciati su questo delicato tema, tanto caro ai cittadini della Capitale, chiedendo la creazione di un tavolo interistituzionale per affrontare adeguatamente il problema attraverso il coinvolgimento di tutte le istituzioni preposte a risolverlo.