Si è svolta oggi a Firenze, nella Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio, il coordinamento Anci dei sindaci delle Città Metropolitane che si riunisce periodicamente nelle diverse Metrocittà.
Il sindaco Dario Nardella, coordinatore Anci delle Metrocittà, e il Presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, hanno presieduto la conferenza stampa. Erano presenti i sindaci di Milano, Giuseppe Sala, Torino, Chiara Appendino, Venezia, Luigi Brugnaro, Bologna, Virginio Merola, Cagliari, Massimo Zedda, Messina, Renato Accorinti, Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà e il segretario generale dell’Anci, Veronica Nicotra. Presenti anche il vicesindaco metropolitano di Napoli Salvatore Pace e il consigliere al Bilancio di Roma Capitale Marcello De Vito .
Al centro della riunione fiorentina i Pon metropolitani, la situazione delle finanze, lo stato di attuazione della legge Minniti sulla sicurezza urbana a un anno dal varo, e le proposte per l’Agenda urbana di sviluppo sostenibile. Sono intervenuti Carlo Tamburi, direttore di Enel Italia, sul progetto “E-mobility”, Paolo Glisenti, commissario responsabile per la presenza italiana all’Expo Dubai 2020, su questo importante evento internazionale; Vincenzo De Luca, direttore generale al ministero degli Esteri per la promozione del sistema Paese, sul roadshow dedicato alla valorizzazione territoriale e condotto dalla Farnesina in collaborazione con Anci.
“Abbiamo la necessità di interloquire con un governo, di avere un tavolo aperto permanente. Chiediamo un ministero delle città, delle aree urbane, che si occupi delle aree urbane del nostro Paese”. Queste le parole del sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, nel corso di una conferenza stampa al termine del coordinamento delle città metropolitane. “Vogliamo che lo Stato in tutte le sue articolazioni si occupi della aree urbane e delle città. Leggiamo che ci sono Regioni che chiedono maggiore autonomia. Noi – ha aggiunto – a loro chiediamo di garantire l’autonomia delle aree metropolitane. E’ indispensabile il punto di vista di un sindaco nello sviluppo e la modifica del proprio territorio che amministra. Vorremmo un autonomia finanziaria di entrata e uscita che nell’ultimo periodo è stata compressa. Bisogna che i sindaci abbiano autonomia decisionale su temi quali immigrazione e sicurezza. Vogliamo contribuire a scrivere i temi dell’agenda urbana”, ha concluso Decaro.
“Con questa nuova legge elettorale si è avverato quello che si temeva. Abbiamo tre forti minoranze e riuscire a fare un governo in questo modo, con quello che si è detto in campagna elettorale è abbastanza dura”. Per questo “prendiamoci il tempo necessario”. Lo spiega il sindaco di Bologna Virginio Merola a margine nel coordinamento delle Città metropolitane organizzato a Firenze da Anci. In questa fase, però, “penso che i comuni e i sindaci non debbano entrare nel merito delle alleanze di governo, ma dire quali sono le proposte essenziali per le proprie comunità. Da questo punto di vista, chi più tiene conto delle città avrà ponti d’oro dai sindaci indipendentemente dallo schieramento politico”.
Merola, che si dice “certamente” preoccupato per la stabilità del Paese e non vuole entrare nel merito dei ‘patti’ politici, propone però un suggerimento di metodo: “L’unica legge elettorale che funziona in questo Paese è quella per l’elezione dei sindaci, ed è l’unica che non viene mai presa in considerazione. Il meccanismo dell’elezione diretta dei sindaci è quello che ha assicurato stabilità ai governi delle città”. E che questo meccanismo “non sia mai stato preso in considerazione la dice lunga su quanto si sottovaluti il ruolo delle città”.
“Dal punta di vista dei conti anche quest’anno abbiamo le medesime difficoltà, anche se probabilmente un po’ meno dell’anno scorso. Comunque siamo di nuovo nel mezzo del guado”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine del coordinamento Anci delle città metropolitane a Palazzo Vecchio a Firenze.
“Il vero punto è che le città metropolitane vanno riorganizzate, ripensate – ha aggiunto il sindaco di Milano -. Per esempio credo che chiederemo di rimuovere il vincolo per cui non si possono immettere nuove risorse professionali, perché una riorganizzazione andrebbe fatta anche con le capacità, ma non si può. Lo dico senza polemiche, andando avanti certamente ci aspettiamo che di nuovo il nuovo governo aiuti a regolamentare dei corpi istituzionali che hanno teoricamente una grande importanza ma di fatto sono un po’ paralizzati”.
“I sindaci delle 14 Città Metropolitane, anche se di appartenenze politiche diverse, sono tutti uniti e hanno una sola voce, con la consapevolezza del consenso diretto che ci viene dalle nostre popolazioni”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, coordinatore dell’Anci per le Città Metropolitane, oggi nel capoluogo toscano, in Palazzo Vecchio, al termine della riunione tra le Città Metropolitane.
Secondo Nardella, “occorre riaprire il tavolo di confronto con il governo su rafforzamento dell”autonomia delle città metropolitane: dal 2010 al 2018 abbiamo subito un taglio complessivo di un miliardo e 170 milioni di euro, più che una cura dimagrante un tentato omicidio, e con questi tagli la sopravvivenza è difficile; non vogliamo giocare a scaricabarile, ma è un fatto che le 14 città hanno ereditato lo stock di debito delle vecchie province e ci stiamo impegnando moltissimo per ridurlo”.