Realizzare un’infrastruttura interamente in fibra ottica che consenta ai cittadini di beneficiare di una velocità di connessione fino a 1 Gigabit al secondo: quarantacinque comuni della Provincia di Alessandria avranno la banda ultra larga entro la fine dell’anno. Per gli altri Municipi arriverà comunque entro il 2020. E’ scritto nero su bianco nell’accordo che la Provincia di Alessandria ha siglato con Infratel, agenzia nazionale del Ministero dello Sviluppo Economico per l’infrastruturazione digitale de Paese.
Quattro le fasi previste. La prima partirà entro il mese e la rete dovrabbe essere posata in 60 giorni dal rilascio del permessi. La seconda sarà avviata a giugno.
Nella prima fase rientrano i comuni di Acqui terme, Arquata Scrivia, Casale Monferrato, Novi Ligure, Serravalle Scrivia e Tortona. Era inserito nella prima fascia anche il comune di Gavi, ma l’amminsitrazione non ha sottoscritto il protocollo.
Nella seconda fase rientrano i comuni di Albera Ligure, Alice Bel Colle, Alzano Scrivia, Basluzzo, Borghetto Borbera, Bosio, Brignano Frascata, Cabella Ligure, Cantalupo Ligure, Caprita D’Orba, Carrosio, Casaleggio Boiro, Castellazzo Bormida, Castelletto D’Orba, Castelnuovo Scrivia, Cavatore, Cremolino, Grondona, Lerma, Melazzo, Mornese, Morsasco, Ovada, Pareto, Pietra Marazzi, Pontecurone, Quargnento, Quattordio, Rocca grimalda, Roccaforte Ligure, Rocchetta Ligure, San Salvatore Monferrato, Silvano D’orba, Solero, Tagliolo Monferrato, Valenza, Vignole Borbera, Voltaggio.
Gli altri dovranno aspettare il 2020, termine ultimo fissato dal ministero per raggiungere l’obiettivo nazionale della copertura dell’85% dell’intero territorio.
“Per la Regione Piemonte – spiega Luca Rossi, consigliere provinciale delegato che ha seguito lo sviluppo del progetto – sono stati stanziati 284 milioni di euro di finanziamento pubblico, al quale si aggiungono altri 200 milioni di investimenti privati”. I finanziamenti sono riservati alle cosiddette “aree bianche” ossia quelle zone non coperte dalla banda ultralarga dove risulta antieconomico per un operatore privato intervenire.
Nella prima fase prevede che la progettazione venga terminata entro il mese di marzo e l’avvio dei lavori veri e propri entro 60 giorni dal rilascio delle autorizzazioni. La fase due sarà avviata subito dopo la prima. Si può prevedere che dal mese di giugno Infratel inizierà la fase di progettazione e, quindi, di realizzazione della rete, spiega ancora Rossi.
Tempi meno certi per le fasi tre e quattro, che riguardano tutti gli altri centri. Resta fermo l’obiettivo finale del 2020. “Nei vari tavoli si è discusso molto sia dell’impatto sui cantieri sulla circolazione che delle problematiche derivanti dalla cosiddetta “minitrincea” . La decisione è stata quella di utilizzare, dove possibile, l’utilizzo di infrastrutture già esistenti, come quelle di Enel”. Nell’accordo è stato stabilito «che sarà Infratel a farsi carico di eventuali interventi di ripristino e si impegna inoltre a risarcire la Provincia per eventuali interventi di urgenza da effettuarsi in caso di verifichino situazioni di pericolo per il traffico». Per la Provincia, il costo dell’operazione dovrebbe essere pari a zero.