La significativa riduzione degli sbarchi sulle nostre coste, provenienti dalla Libia si colloca nell’ambito di una strategia d’intervento che il Governo in questi mesi ha cercato di portare avanti dall’altra parte del Mediterraneo. Il Ministro dell’interno, Marco Minniti, ne ha illustrato i punti salienti rispondendo al question time che si è svolto ieri alla Camera dei deputati. E’ stato inoltre sottolineato che entro il mese di ottobre verrà firmato un protocollo di cooperazione, tra l’Italia e l’Autorità del governo di accordo nazionale di Tripoli, per il contrasto al traffico di esseri umani e al terrorismo.
I dati sugli sbarchi, sebbene non possano ancora essere letti come un cambiamento strutturale, mostrano effetti positivi e una sensibile riduzione del fenomeno: meno 21% degli sbarchi provenienti dalle coste libiche e meno 35% di quelli provenienti dal Niger, al confine meridionale della Libia. Questo calo, ha spiegato Minniti, è frutto delle politiche di contrasto al moderno schiavismo implementate nell’ultimo anno. Tra i vari obiettivi conseguiti sino a oggi vi sono: il sostegno logistico alla Guardia costiera libica, che ha già salvato oltre 15.000 persone; l’accordo di pace siglato il 31 marzo scorso dalle tribù Tebu e Suleiman, alla presenza dei leader dei Tuareg; il lavoro della cabina di regia dei Ministeri dell’Interno di Italia, Libia, Mali, Niger e Ciad.
Il ministro ha ricordato, infine, che l’Oim e l’Unhcr operano attualmente in Libia per verificare le condizioni di vita dei migranti e il rispetto dei diritti umani. Una questione di importanza fondamentale. I reportage giornalistici che hanno riferito di pagamenti da parte dell’Italia a milizie libiche sono stati smentiti più volte, anche dalla Farnesina. Minniti ha ricordato che sull’argomento il premier, Paolo Gentiloni, ha riferito al Copasir nei giorni scorsi e che lo stesso presidente del Comitato, Giacomo Stucchi, ha dichiarato alla stampa di non aver rilevato “elementi critici” in proposito. Nessuna erogazione è stata fatta a milizie e trafficanti libici per contenere le partenze verso il nostro Paese.