Durante la riunione della scorsa settimana al Viminale, i partecipanti hanno fatto il punto della situazione, pianificando anche ulteriori iniziative da adottare. All’incontro, presieduto dal ministro dell’Interno Marco Minniti, ha partecipato una delegazione libica composta dai rappresentanti del ministero dell’Interno, della Difesa e degli Affari Esteri, guidata dal vice ministro dell’Interno Ashour.
Le autorità libiche hanno preso atto dell’impegno dell’Unione europea, ma in particolare di quello dell’Italia per aiutare a contenere il flusso dei migranti dal confine Sud e migliorare le condizioni socio-economiche delle comunità locali. In questa nuova fase è stato altresì richiesto il coinvolgimento di Niger, Ciad e Mali, in considerazione della ancora considerevole presenza di migranti provenienti dai rispettivi Paesi .
Significativi i progressi realizzati dalle Autorità libiche, in particolar modo per il lavoro svolto dalla guardia costiera nel salvataggio di vite umane a mare che, ad oggi, hanno superato le 13.500 unità.
In un quadro di rapporti ulteriormente rafforzati con il Governo legittimo di accordo nazionale, le Agenzie delle Organizzazioni delle Nazioni Unite presenti al Viminale, nel pieno rispetto della sovranità nazionale del Paese, hanno assunto i seguenti impegni:
l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) che ha già realizzato oltre 7.300 rientri volontari assistiti, con il reinsediamento nei Paesi d’origine di migranti, implementerà l’attività per arrivare, entro la fine dell’anno, ad una cifra compresa tra le 15.000 e le 20.000 persone.
L’Oim si impegna inoltre ad aumentare gli sforzi per convincere gli Stati a riammettere i propri cittadini. Dal canto suo l’Onu, invece, che ha già compiuto oltre 650 visite nei centri, con il rilascio di oltre 1.000 persone potenziali beneficiari della protezione internazionale, accelererà questo processo di selezione per assicurare il trasferimento di chi ne ha diritto in Paesi terzi europei ed extra europei, anche attraverso i ricongiungimenti familiari.
Entrambe le Organizzazioni hanno assicurato il proprio supporto alle Autorità libiche per il miglioramento delle condizioni di accoglienza dei centri ed il loro progressivo allineamento agli standard internazionali.
In quello che è il nuovo percorso di stabilizzazione, particolare attenzione è stata riservata al sud del Paese, sia attraverso iniziative di sicurezza delle frontiere meridionali sia tramite programmi di assistenza e sviluppo economico locale.
L’Italia, nelle prossime settimane, invierà aiuti di emergenza per le comunità del territorio attraverso i canali istituzionali delle Autorità libiche.
E’ stata inoltre sottolineata la necessità di completare l’attività formativa nei confronti della Guardia costiera libica con l’obiettivo, al termine dei corsi, di riconsegnare le imbarcazioni delle unità navali in custodia all’Italia.
Concordato infine, il sostegno alla Libia nel controllo dei confini meridionali, anche attraverso un progetto italiano finanziato dall’Unione europea, al fine di realizzare una base logistica per le attività operative e prevedere un’adeguata presenza delle Organizzazioni delle Nazioni Unite sull’intero territorio.