Dal 1° settembre l’Inps diventerà il ‘Polo unico per le visite fiscali’. Il Polo gestirà le visite fiscali sia nel pubblico che nel privato, “con l’attribuzione all’Istituto della competenza esclusiva ad effettuare visite mediche di controllo VMC (visita medica di controllo) , sia su richiesta delle Pubbliche amministrazioni, in qualità di datori di lavoro, sia d’ufficio” si legge in un documento datato nove agosto.
Questa riorganizzazione degli accertamenti medico-legali sui dipendenti assenti per malattia, è stata introdotta ai sensi degli articoli 18 e 22 del Decreto legislativo n. 75 del 27 maggio 2017.
“Il suddetto decreto – si legge nel messaggio – prevede anche la revisione della disciplina del rapporto tra Inps e medici di medicina fiscale, da regolamentare mediante apposite convenzioni, da stipularsi tra l’Inps e le organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative, sulla base di un atto di indirizzo adottato con apposito decreto ministeriale”.
Vista la rilevanza delle modifiche da apportare ai diversi applicativi informatici dell’Inps, viene sottolineato, che “le soluzioni tecniche e amministrative che saranno adottate dal 1° settembre rappresentano una prima applicazione sperimentale, che sarà progressivamente messa a punto in tempi successivi, fino alla realizzazione di un sistema a regime organico e completo”.
Dal 1° settembre, “la richiesta di VMC potrà essere effettuata, da parte delle PPAA, come di consueto tramite Portale”. Sarà inoltre messo “a disposizione dei datori di lavoro pubblici un servizio che consentirà in automatico di stabilire se la PA rientra o meno tra quelle di competenza del Polo Unico”.
E ancora: “Il datore di lavoro pubblico che richieda una VMC dovrà specificare se deve essere effettuata o meno la visita ambulatoriale, nelle modalità già attualmente previste in caso di assenza del lavoratore a visita domiciliare, al fine di consentire la verifica dell’effettiva sussistenza dello stato morboso”. Una volta effettuate le visite, l’Inps metterà a disposizione dei datori di lavoro pubblici gli esiti dei verbali mediante i servizi telematici.
Sempre dal 1° settembre, i sistemi applicativi dell’Istituto saranno adattati per “acquisire i dati dei certificati dei dipendenti pubblici e disporre un numero prestabilito di visite d’ufficio”. Anche in questo caso, “verrà restituito al datore di lavoro pubblico l’esito, incluse le informazioni circa i casi di assenza al domicilio e la conseguente convocazione a visita ambulatoriale”.
In caso di assenza del lavoratore al domicilio, “si procederà con l’invito a visita ambulatoriale in conformità a quanto avviene per i lavoratori del settore privato. Nel corso della visita ambulatoriale dovranno essere valutate soltanto l’effettiva sussistenza dello stato morboso e la relativa prognosi”, ma non rientra tra i compiti dell’Inps la “valutazione delle eventuali giustificazioni prodotte”.
L’Inps ha individuato “le categorie di amministrazioni e dipendenti pubblici rientranti nell’ambito di applicazione della normativa sul Polo unico” per le visite fiscali, ovvero gli accertamenti sulle assenze per malattia. Salvo diverso orientamento ministeriale, sono incluse “tutte le amministrazioni dello Stato”, comprese le scuole di ogni ordine e grado, le Regioni, le Province, i Comuni, le università, le Camere di commercio, le aziende e gli enti del servizio sanitario nazionale, le agenzie. Si intendono anche, precisa l’Inps, tutte le Regioni e Province a statuto speciale, non esclusa la Regione siciliana”. E ancora il polo unico investe chi lavoro nelle Autorità indipendenti, comprese “la Consob e la Banca d’Italia, nonché il personale delle Università non statali legalmente riconosciute”. Non rientrano, invece, per “esplicita previsione legislativa”, il personale delle Forze armate e dei corpi armati dello Stato e del corpo nazionale dei vigili del fuoco. L’Istituto specifica che “restano inoltre esclusi dalla applicazione della normativa gli enti pubblici economici, gli enti morali, le aziende speciali”.