Gli italiani sono bombardati dalle telefonate, sempre più moleste, da parte dei call center che continuano a chiamare, da numeri sempre diversi, per proporre questa o quell’altra offerta ‘vantaggiosa’ della quale si farebbe volentieri a meno. Per arginare questo antipatico fenomeno che sta prendendo piede in modo incontrollato, il Senato ha approvato di recente un disegno di legge che promette due strumenti di legittima difesa.
Il primo è la creazione di un prefisso unico per tutti i call center che fanno telemarketing, cioè pubblicità e vendita di prodotti o servizi. Si tratta di tre numeri che identificheranno al primo squillo tutti gli scocciatori, lasciandoci liberi di rispondere oppure no.
Il secondo strumento di difesa è il rafforzamento del cosiddetto registro delle opposizioni. Già oggi è possibile mettere il proprio numero di telefono in una lista che sbarra la strada alle chiamate dei call center. Ma il meccanismo non funziona bene poiché nel registro si possono iscrivere solo i numeri già registrati nell’elenco degli abbonati che, ad oggi, sono 2 milioni su un totale di 115 milioni di utenze tra fissi e cellulari. Grazie al disegno di legge nel registro delle opposizioni si potranno iscrivere tutti i numeri. E con l’iscrizione verrà cancellato qualsiasi assenso dato in precedenza.
Le sanzioni per chi viola le regole saranno pesanti: multe fino a 250 mila euro e la revoca delle autorizzazioni per fornire il servizio.
Affinchè tutto questo diventi legge, manca ancora l’ok della Camera che, dopo l’estate, non avrà molto tempo. Tra la Legge di Bilancio, la vecchia Finanziaria, i provvedimenti in scadenza e le elezioni alle porte, il provvedimento contro le chiamate moleste rischia non essere approvato, anche perché non bisogna dimenticare che dall’altra parte della cornetta c’è spesso un operatore precario, sotto pagato, che si trova costretto, suo malgrado, a indossare i panni del molestatore pur di avere un lavoro.