L’iniziativa – denominata Asbesto 2.0 – è stata presentata questa mattina nel capoluogo irpino dall’assessore all’ambiente, Augusto Penna.
Per la mappatura dell’amianto presente sulle scuole si farà ricorso alle più moderne tecnologie di telerilevamento, mediante l’utilizzo di droni dotati di telecamere ad alta risoluzione. I risultati del progetto pilota, che inaugura una metodologia che potrà essere progressivamente estesa sul territorio, forniranno, per la prima volta, un quadro omogeneo e scientifico del fenomeno a livello nazionale.
Dopo la raccolta delle informazioni ci sarà il secondo step, cioè la progettazione della rimozione e dello smaltimento. Il Ministero dell’Ambiente ha già in corso un bando per la progettazione preliminare e definitiva di interventi di bonifica di edifici pubblici contaminati da amianto, con specifica attenzione agli edifici scolastici e alle strutture circostanti. Il termine per la presentazione delle richieste, inizialmente previsto per il 30 marzo, è stato prorogato al 30 aprile 2017.
Sogesid S.p.A. (struttura operativa del Ministero) garantirà il coordinamento delle attività, anche attraverso il necessario raccordo istituzionale ai fini della realizzazione delle iniziative nonché l’interazione con i soggetti detentori del patrimonio informativo afferente l’edilizia scolastica, mentre Ancitel (struttura operativa dell’Anci) avrà il ruolo centrale di cabina di regia tecnico/logistica del progetto nonché di collettore delle informazioni e di ingegnerizzazione dei risultati tra i partner istituzionali e quelli tecnici.
I Partner Istituzionali che saranno coinvolti nel progetto sono:
· Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;
· Arpa Regionali;
· ISPRA;
· CNR;
· Università e Centri di Ricerca;
· Le Amministrazioni Locali (in particolare Province e Comuni).
Nella successiva azione di aggiornamento dei dati tramite acquisizione di nuove immagini multispettrali e attività di fotointerpretazione comparativa, della seconda macrofase, è possibile prefigurare ulteriori soggetti da coinvolgere e, in particolare, un Partner Tecnologico dotato di infrastrutture idonee e di personale esperto e competente in progetti di monitoraggio – su larga scala – del territorio e dell’ambiente, realizzati – negli ultimi 10 anni – per Pubbliche Amministrazioni Italiane e basati su dati telerilevati da satelliti ottici ad alta ed altissima risoluzione.
Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di Missione di Palazzo Chigi, ha dichiarato: “Con il lavoro che avviamo con il Ministero dell’Ambiente affrontiamo in modo sistematico un problema complesso, avviando per la prima volta una mappatura scientifica su scala nazionale, essenziale per delineare azioni efficaci nella bonifica dell’amianto nelle scuole. Contiamo che tutti questi risultati possano anche alimentare l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, strumento essenziale per un’efficace programmazione”.
“Vogliamo garantire – spiega la direttrice Salvaguardia del territorio e delle acque del Ministero dell’Ambiente, Gaia Checcucci – una tempestiva ed efficace gestione pubblica degli interventi di bonifica e riqualificazione degli edifici scolastici in cui si rilevi materiale contenente amianto: conoscere dopo una reale mappatura che ci dia la fotografia non sbiadita della presenza o meno dell’amianto, progettare in modo puntuale, intervenire efficacemente per rimuovere e allontanare il pericolo a cominciare dai luoghi più sensibili come le scuole”.
“Il Ministero dell’Ambiente ha investito e continuerà a farlo perché vi siano le condizioni di utilizzare al meglio la concorrenza di fondi statali e regionali sotto la regia unica della Presidenza del Consiglio per una risposta forte e mirata al problema amianto” ha concluso Checcucci.
L’ultimo incontro operativo di questo progetto pilota si svolgerà tra pochi giorni il 31 marzo ad Alessandria.