Gli italiani preferiscono il turismo responsabile. Il dato emerge da uno studio promosso da Espresso Communication per ConLegno. Condotta mediante metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 1.200 persone tra i 18 e i 65 anni, attraverso un monitoraggio sui principali social network, blog, forum e community, oltre al coinvolgimento di un panel di 15 docenti universitari, l’indagare ha analizzato il rapporto degli italiani con le vacanze ecosostenibili.
Una maggiore attenzione al consumo di risorse, l’utilizzo di fonti rinnovabili, l’alimentazione biologica e a km zero e forme di mobilità condivisa, sono solo alcune delle buone pratiche che decretano il successo di strutture e località turistiche green. Apprezzate dal 48% degli Italiani, queste strutture garantiscono, anche in vacanza, il rispetto dell’ambiente.
Tra le motivazioni che spingono i turisti a preferire vacanze ecosostenibili, al primo posto vi è una maggiore consapevolezza dell’impatto sull’ambiente (62%), il desiderio di conoscere le tradizioni culturali ed enogastronomiche locali (53%), la volontà di entrare in contatto con la natura (52%) e la possibilità di dedicarsi al benessere psico-fisico personale praticando attività sportive (48%), infine, contribuire al sostegno dell’economia e dello sviluppo locale (34%).
L’ecoturismo può essere quindi definito anche come un modo di viaggiare solidale ed ecologico che viene messo in pratica facendo escursioni con guide locali per esplorare aree protette o borghi storici, pratica condivisa dal 57% degli italiani. Il 47% pratica invece attività sportive all’aria aperta, mentre l’acquisto di souvenir che valorizzino l’artigianato locale è un’azione condivisa dal 43%. Infine chiedere ospitalità ai proprietari di aziende agricole e realtà artigianali per imparare il mestiere ed evadere dalla routine quotidiana è la scelta del 27%.
“Nonostante la crisi, il turismo, ed in particolare quello sostenibile, è uno dei pochi settori in costante crescita nel nostro Paese. Ma l’ecoturismo non dovrebbe essere percepito solo come una tendenza bensì come una vera e propria realtà comprendendo l’estrema delicatezza del nostro ecosistema – afferma Sveva Magaraggia, docente di Turismo e comunità locale all’Università Bicocca di Milano – I recenti studi della scienza del turismo sottolineano il desiderio dei villeggianti di coniugare relax e tempo libero con occasioni di apprendimento. Ne deriva una crescente offerta capace di rispondere a questi interessi”.
Secondo Anna Rosa Montani, docente di Sociologia dell’Ambiente presso l’Università La Sapienza di Roma “il futuro del turismo sostenibile dipende prevalentemente dai giovani e dai comportamenti turistici che sapranno mettere in atto”.
Per quanto riguarda il Bel Paese le mete green più gettonate dagli italiani sono la Sardegna (38%), riconosciuta dalla Commissione Europea come meta sostenibile per eccellenza, la Puglia (34%) con i suoi parchi nazionali (Gargano e Murge), il Trentino (31%) con le Dolomiti, patrimonio dell’Unesco, la Sicilia (29%) con il Parco Naturale Regionale dell’Etna, le Marche e l’Umbria (27%) con il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. A livello europeo invece i turisti italiani preferiscono la Grecia (22%) con le isole incontaminate come le Piccole Cicladi, la Spagna (19%) con il tour dell’Andalusia, l’Irlanda (17%) alla scoperta della regione dei laghi del Fermanagh, la Svezia (13%), e la Danimarca (9%) con l’arcipelago eco-chic di Fionia.
L’ecoturista tipo è donna nel 56% dei casi, mentre il 40% degli uomini ha dichiarato di prestare maggiore attenzione all’ambiente quando va in vacanza. Tra di loro la maggior parte ha un titolo di studio medio-alto (71%) e un’età compresa tra i 18 e i 30 anni (58%), mentre la percentuale scende al 52% tra i 31 e i 50 anni e al 34% tra gli over 50. Infine i turisti amici dell’ambiente provengono principalmente dalle grandi città. In testa Milano (57%), seguita da Roma (52%), Bologna (51%), Firenze (50%) e Torino (49%).