Il digitale sta arrivando a una velocità superiore del previsto. Segno di questo andamento è attribuibile ai segmenti emergenti come il cloud, il mobile, i social, l’Iot. Le aziende si stanno trasformando verso un approccio più digitale, i lavoratori ancora un po’ arrancano ma la tendenza è quella di andare verso un’accelerazione. E questo accade in tutta l’Europa tranne che in Italia.
Nel 2016, sono arrivati a quota 8,2 milioni di persone gli specialisti impiegati nell’Unione europea nel settore dell’informatica e delle telecomunicazioni, numero che rappresenta il 3,7% dell’impiego totale. Nel 2011 erano 6,3 milioni. Lo rende noto Eurostat. Tre Stati membri rappresentano da soli la metà degli impiegati: Regno Unito (1,6 milioni di persone), Germania (1,5 milioni) e Francia (un milione).
Seguendo il trend europeo, anche in Italia è cresciuto il numero dei lavoratori dei due settori, passando dai 523.800 del 2011 ai 584.800 del 2016. Il nostro Paese tuttavia resta in fondo classifica per quanto riguarda la percentuale sull’impiego totale, con un 2,6%. Dati più basso solo per Lituania, Portogallo, Cipro, Lettonia, Romania, Grecia.
La professione è largamente composta da uomini, in media otto su dieci. I picchi più alti sono registrati in paesi come la Repubblica Ceca, Malta, Grecia, Ungheria e Croazia. Viceversa, abbassano la media Bulgaria, Romania, Lettonia e Lituania.