Il presidente dell’Associazione nazionale Comuni italiani e Sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha chiesto al Governo la realizzazione di un fondo nazionale per finanziare un piano di sviluppo dei piccoli Comuni. Si avvia verso l’approvazione il disegno di legge per la valorizzazione dei piccoli Comuni, un vero e proprio programma per la riqualificazione dei borghi con meno di 5.000 abitanti. Un passo importante per arginare il fenomeno dello spopolamento di quelli che storicamente venivano chiamati borghi (definizione riservata ai piccoli centri che a differenza dei villaggi possedevano un mercato e una fortificazione), insomma una scommessa tutta da giocare.
E perchè i piccoli Comuni non si svuotino occorre una politica stabile di investimenti, insieme a un bando per le aree interne, simile a quello dedicato alle periferie. Durante la XVII Conferenza nazionale “Anci Piccoli Comuni”, che si è tenuta il 30 giugno a San Benedetto del Tronto (Ap), l’Anci ha sollevato e sottolineato questa esigenza, tesa a evitare l’esodo di giovani e famiglie dai piccoli Comuni, alla volta dei centri urbani di maggiori dimensioni. L’Anci ha mostrato un’istantanea in bianco e nero e a colori dei borghi sotto i 5.000 abitanti, che negli ultimi quarant’anni hanno visto ridursi in maniera importante il numero dei residenti. In circa 2.000 Comuni la popolazione è infatti diminuita del 20% e nel complesso, da Nord a Sud del Paese, si contano 3.000 Comuni disabitati o scarsamente abitati.
Nel quadro d’insieme, però, vi è anche un dato in controtendenza che vede il 10% dei piccoli Comuni crescere, mediamente, del 9% annuo, superando così il trend negativo dello spopolamento.
Per queste ragioni, il presidente Antonio Decaro ha chiesto al Governo di varare un grande programma di sviluppo dei piccoli Comuni che, prendendo a modello quanto realizzato con il ‘Bando Periferie’ nelle città capoluogo, finanzi progetti per riqualificare i centri storici e recuperare gli edifici in stato di abbandono, incentivando l’animazione imprenditoriale e la qualificazione professionale”. “Vogliamo un bando delle zone urbane degradate riservato ai piccoli Comuni, come esiste quello periferie per i capoluoghi di provincia, da programmare annualmente, così da avere risorse ed evitare l’esodo dalle aree interne”. “Abbiamo sistemato tante cose ed è tempo per l’Anci di dedicarsi anima e corpo ai piccoli Comuni – ha concluso Decaro – Ci adopereremo affinché la legge Realacci completi rapidamente il proprio iter, corredata di adeguati strumenti finanziari, altrimenti non serve a niente. Va riequilibrato e riparametrato il valore dell’indennità degli amministratori locali. In molti casi quello del Sindaco è volontariato e così facendo si rischia, soprattutto nei centri più piccoli, di non trovare nessuno disposto a immolarsi per questa carica”.