Solo una generazione fa l’Estonia, come tutti gli Stati baltici, era ancora sotto il pugno della dittatura comunista dell’Unione Sovietica. Da allora, tuttavia, il paese ha rappresentato un modello per una rapida convergenza con tutti gli aspetti migliori dell’Europa occidentale. Sotto il profilo economico, il paese ha registrato una forte ripresa dalla crisi finanziaria. Il tasso di disoccupazione è sceso al 6,8 per cento e la Commissione europea ha previsto una crescita dell’economia del 2,8 per cento per il 2018. Nel 2016 il debito pubblico è sceso al 9,5 per cento del PIL e, a sorpresa, il governo ha beneficiato di un avanzo di bilancio dello 0,3 per cento. L’economia è aperta, il commercio estero rappresenta il 90% del Pil. I mercati del lavoro sono flessibili. Nel 2017 il salario minimo è passato a 470 euro al mese rispetto a circa 350 euro nel 2014. La spesa sociale è moderata. La disuguaglianza e la povertà sono in linea con la media europea. La piccola nazione baltica è entrata a far parte dell’Eurozona nel 2011. In termini di buongoverno o di prestazioni economiche, l’Estonia è all’avanguardia.
Il paese è rinomato per la sua amministrazione efficiente, per il basso tasso di corruzione e per le innovazioni nell’e-government. Le sue priorità UE – L’Estonia il 1 luglio 2017 (al posto del Regno Unito dopo che questo ha rinunciato al suo semestre di presidenza all’indomani del voto della Brexit) ha assunto la presidenza di turno dell’UE. Ed è la prima volta da quando ne fa parte. La prima presidenza estone dell’Unione europea durerà, quindi, da luglio a dicembre 2017. Ed è già in circolazione il francobollo ufficiale della presidenza estone di turno del Consiglio dell’Ue. Emesso dalle poste estoni per commemorare lo storico momento per la repubblica baltica, alla sua prima presidenza di turno, lo speciale francobollo vale 1,40 Euro ma è destinato a valere molto di più. Il pezzo fa parte di una tiratura limitata di 30mila esemplari, ed è dunque destinato a diventare un tesoro per tutti gli appassionati di filatelia.
La presidenza estone dell’Ue sarà una presidenza che crede nell’unità dell’Unione europea, e che intende lavorare per rafforzare quest’unità. «Se ci sono gruppi di Paesi disposti a lavorare più strettamente insieme devono poterlo fare – ha sottolineato la presidente estone, Kersti Kaljulaid – a condizione che queste piattaforme rimangano aperte a chiunque si voglia unire successivamente. Succede già con l’euro o con Schengen. La soluzione ideale è che occorra sempre preparare il terreno per avanzare insieme a 27. L’Europa è una comunità di valori, ma c’è anche una base pratica: le sue libertà, a cominciare da quella digitale, possono funzionare solo in uno spazio comune. Se però ci sono Paesi che per ragioni specifiche non sono pronti in un determinato momento, devono avere la possibilità di farlo più tardi».
Nello stesso tempo, l’estone sarà una presidenza che crede in una Brexit morbida, e che cercherà il compromesso nei negoziati fra Bruxelles e Londra. “Il Regno Unito – ha sottolineato la presidente estone Kersti Kaljulaid – è un paese democratico, un paese libero, che condivide i nostri valori, che resterà in Europa, che resterà nostro partner e alleato, anche dopo la Brexit. Non permetteremo a queste discussioni di spezzare i nostri legami, questo non è l’obiettivo di nessuno in Europa, posso assicurarlo”. All’insegna del motto “Unity through balance”, la presidenza estone (che subentra alla presidenza maltese)- focalizzerà l’attenzione su quattro priorità tematiche:
· un’economia europea aperta, competitiva e innovativa
· un’Europa sicura (Rafforzando la cooperazione nel campo della lotta al terrorismo ed al crimine organizzato ed avviando la delicata discussione sull’incremento di spesa e sull’integrazione nel campo della difesa. Il concordato meccanismo di ricollocamento dei rifugiati va rispettato. E la Russia ? Per gli estoni l’Europa si è mostrata unita sulle sanzioni ed è importante che continui ad esserlo)
· un’Europa digitale, e per la libera circolazione di dati ed informazioni
· sostenibilità e inclusione sociale
L’Estonia spera di poter applicare il suo modello di governo di trasparenza, apertura ed e-government, dedicando grande attenzione alla discussione di importanti dossier, tra cui il completamento del mercato unico digitale dell’UE, l’unione energetica tesa a migliorare la sicurezza e la competitività del settore e l’integrazione di altri paesi dell’Europa dell’Est, il coordinamento delle politiche per il credito per assicurare nuove risorse per la crescita e gli investimenti delle imprese, la lotta all’evasione fiscale, la modernizzazione del sistema di welfare per aiutare i cittadini a trovare un’occupazione. Tra i suoi obiettivi c’è quindi quello di facilitare l’arrivo in porto della “rivoluzione digitale”.“
Siamo la prima società digitale d’Europa – ha sottolineato la giovane presidente della Repubblica, Kersti Kaljulaid – Per questo siamo fiduciosi che potremo usare la presidenza in primo luogo per far progredire tutti gli aspetti digitali dei vari dossier europei. Non è solo un fatto tecnico. Con il nostro esempio, vorremmo incoraggiare i Paesi membri ad abbracciare questa filosofia della e-governance, nel rispetto delle diverse culture nazionali. Il problema è che nello spazio virtuale, dove sono le persone e gli imprenditori, i soli assenti, o parzialmente assenti, sono i governi. Nel XXI secolo questo non possiamo più permettercelo. La libertà digitale sancisce lo stato legale dei dati, senza informazioni personali collegate. Vorremmo anche far passare il principio del once only. E cioè? Che i governi possono chiedere solo una volta le informazioni ai loro cittadini, poi sono tenuti a conoscerle, conservarle in modo sicuro e trasmetterle eventualmente alle altre autorità statali quando vengono richieste. Attenzione non è solo una questione tecnologica, è una questione di società». Per la frontiera digitale, si prevede quindi di stimolare la cooperazione fra gli stati membri e l’adozione di nuove normative comunitarie che facilitino lo sviluppo dell’ e-commerce, con le opportune garanzie per i consumatori, gli investimenti su reti di comunicazione sempre più veloci ed affidabili, l’accesso digitale ai servizi pubblici..
L’Estonia ha già aperto al mondo intero il suo programma di residenza virtuale che consente di beneficiare di tutti i servizi online dell’amministrazione pubblica estone, una vera e propria manna per chi vuole aprire un’impresa. Ci sono ora 21.274 e-residenti da 138 Paesi (oltre 900 richieste dall’Italia) e di questi 3.256 hanno aperto un’impresa basata in Estonia.
Nelle recenti elezioni, una percentuale di estoni compresa fra un quarto e un terzo ha votato online. In Estonia sono online il 99% dei servizi pubblici e ogni anno risparmia una somma pari al 2% del pil grazie al semplice uso della firma digitale, mentre ne guadagna il 7% con le nuove tecnologie. In termini di carta si tratta di un risparmio mensile, dice il premier estone Juri Ratas, uguale a «una pila di carta alta quanto la Tour Eiffel». Grazie poi al sistema sanitario online, le code negli ospedali si sono ridotte di un terzo, le ricette mediche vengono direttamente trasmesse alla propria carta d’identità virtuale che è anche tessera sanitaria, patente e bancomat. L’85% delle scuole funziona in modo digitale, non c’è evasione fiscale visto che imprese e attività commerciali hanno un sistema di contabilità connesso con il fisco, e che dai contributi sociali allo stipendio tutto è registrato online, spiega Siim Sikkut, il responsabile per l’informazione del governo estone. Bastano 5 minuti per fare la dichiarazione dei redditi, con un click. Questi ultimi sono vantaggi di cui, con appena 100 euro di costi, può beneficiare chiunque faccia domanda per la «e-residency».