Il Governo punta “una lente di ingrandimento su assenze per malattia” nel pubblico impiego all’interno dell’atto di indirizzo generale predisposto dal ministro della Funzione pubblica Marianna Madia per il rinnovo dei contratti.
Dopo l’approvazione del decreto legislativo che riforma il testo unico del pubblico impiego con all’interno la stretta sui licenziamenti e la lotta alle assenze anomale e ripetute, la Direttiva Madia che darà impulso, entro l’estate, al rinnovo dei contratti bloccati da oltre sette anni inserirà anche alcune novità sul fronte dei permessi, assenze e malattia dei pubblici dipendenti. Un tema delicato che da settembre sarà affidato ai controlli dell’Inps secondo quanto previsto dal nuovo testo unico del pubblico impiego.
Arriva, dunque, il tetto massimo di assenze per malattia anche a fronte di gravi patologie che richiedono terapie salvavita, come ad esempio la chemioterapia e l’emodialisi. È questa la stretta in arrivo sull’assenteismo nel pubblico impiego contemplata dall’atto di indirizzo predisposto dal ministro Marianna Madia per il rinnovo dei contratti.
Un’ampia parte della direttiva Madia, riporta Adnkronos, è legata ad assenze e malattia dei dipendenti pubblici, che dal prossimo settembre saranno affidati, in termini di controllo, al polo unico dell’Inps.
E sarà l’Aran a negoziare, in sede di trattativa, il computo dei giorni di assenza collegati al l’effettuazione di terapie salvavita “anche se non coincidenti con i giorni di terapia e a condizione che si determinino effetti comportanti incapacità lavorativa”. Un ampio capitolo dell’atto di indirizzo del resto è dedicato a permessi, assenze e malattia, un tema delicato che da settembre sarà affidato ai controlli dell’Inps secondo quanto previsto dal nuovo testo unico del pubblico impiego.
Madia prevede inoltre una disciplina specifica sui permessi orari per visite mediche, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici fruibili a giorni e addirittura a ore. Ma anche permessi brevi a recupero, permessi per motivi familiari e riposi connessi alla ‘banca delle ore’ che viene indicata come “base di partenza per ulteriori avanzamenti nella direzione mi una maggiore conciliazione e tra tempi di vita e di lavoro”.
Tuttavia anche in questi casi sono previsti nuovi paletti. L’ assenza deve essere giustificata con un’attestazione rilasciata dal medico o dalla struttura, anche privata, che ha svolto la visita o la prestazione o tramessa all’amministrazione presso cui lavora il dipendente pubblico.
La direttiva prevede anche un “monte ore” annuale per la fruizione di tali permessi con l’indicazione che 6 ore di permesso corrispondono a un’intera giornata di lavoro. Infine, si prevede un periodo di servizio minimo nell’arco della giornata almeno pari alla metà dell’orario e, salvi casi d’urgenza, adeguati periodi di preavviso.