La Regione Liguria lavora per partecipare alla ‘centrale acquisti unica’ in sanità per ridurre i costi, prendendo a modello la Lombardia e il Veneto. L’annuncio è avvenuto a Genova nel corso della prima riunione della ‘Trilaterale in materia di sanità Liguria-Lombardia-Veneto’, che ha visto la partecipazione degli assessori di Liguria, Veneto e Lombardia.
“Aderire alle piattaforme per gli appalti di Lombardia e Veneto significa abbassare i costi, – spiega Sonia Viale, vicepresidente e assessore alla sanità della regione Liguria – insieme al presidente della Regione Giovanni Toti ci stiamo lavorando, il progetto sarà al centro di una riflessione importante”. Toti aggiunge che “attraverso il confronto tra le nostre tre Regioni e la condivisione delle buone pratiche ci proponiamo come benchmarck nazionale per le Regioni che questo percorso devono ancora farlo. L’incontro di oggi è la prosecuzione di un lavoro già avviato e che proseguirà per costruire insieme un buon sistema sanitario vicino ai territori, migliorando il livello di assistenza ma a costi sostenibili per il Paese”.
L’assessore Luca Coletto sottolinea come il Veneto stia “tentando di sperimentare nuovi servizi di cure a basso livello di intensità per gli anziani, ma con un monitoraggio continuo. Per evitare che aspettino ore come codici bianchi al pronto soccorso portandoli direttamente negli ospedali di comunità o reparti a bassa intensità di cura”.
“Come Regioni – rileva Giulio Gallera, assessore alla sanità della regione Lombardia – pretendiamo che venga abrogata la legge nazionale che pone un tetto alle assunzioni nei sistemi sanitari regionali, le spese sanitarie nel 2020 non possono essere quelle del 2004 tagliate dell’1,5%, un obiettivo inaccettabile, e chiediamo la possibilità di ridurre i ticket sanitari con le efficienze di sistema”.
Nel corso della Trilaterale sono state individuate una serie di azioni comuni sia da condividere tra le tre Regioni (lo scambio di buone prassi, il sostegno alle famiglie e l’attenzione alle cronicità) sia da portare avanti in Conferenza delle Regioni (ad esempio il libero accesso universitario a Medicina, un percorso comune di accesso alle Specialità, l’esclusione dal fondo sanitario nazionale delle risorse previste per le cure sanitarie degli immigrati e la contestuale creazione di un fondo nazionale dedicato).
Viale rileva poi come siano state individuate delle “azioni comuni da portare avanti anche in Conferenza delle Regioni dove spesso siamo noi a evidenziare le criticità e a proporre soluzioni che poi vengono condivise anche dalle altre Regioni”. Questo metodo di lavoro si concretizzerà anche attraverso tre workshop che “si svolgeranno nei prossimi mesi in Liguria, Lombardia e Veneto attraverso un corso di formazione – evidenzia Viale – dedicato ai temi della sanità e rivolto agli operatori e i dirigenti del comparto. Tra i punti a cui stiamo lavorando anche l’adesione della Liguria della piattaforma unica per gli appalti anche in sanità già condivisa tra Lombardia e Veneto”.
Gallera ribadisce l’importanza di “un’azione comune, in Conferenza Stato-Regioni, che ci consenta di rivendicare la nostra capacità di azione sul territorio, la nostra virtuosità e autonomia. Siamo stanchi di leggi nazionali che ci impediscono di utilizzare al meglio le nostre risorse, di assumere il personale di cui necessitano i nostri ospedali, di ridurre i ticket sanitari o investire nel l’ampliamento delle nostre strutture ospedaliere. Chiediamo che vengano messi in campo modelli e modalità che consentano al sistema di mantenere il valore universalistico”.
“Il nostro obiettivo – afferma Coletto – è una razionalizzazione delle risorse da investire in innovazione e cure ai cittadini. Oggi c’è stata grande convergenza, dovuta a fatto che le nostre tre Regioni puntano sul federalismo sanitario, sulla gestione del sistema a misura di territorio, sulla centralità dei costi standard e sulla necessità di avere le risorse necessarie per la gestione a fronte dei continui tagli del fondo sanitario, considerato come un bancomat. Noi abbiamo reagito – conclude Coletto – ristrutturando e riformando sistema sanitario, come hanno fatto e stanno facendo Lombardia e Liguria”.
“Attraverso il confronto – fa il punto Toti – tra le nostre tre regioni e la condivisione delle buone pratiche ci proponiamo come ‘bencmarck’ nazionale per le regioni che questo percorso devono ancora farlo”. Si cerca così di costruire “insieme un buon sistema sanitario vicino ai territori, migliorando il livello di assistenza ma a costi sostenibili per il paese. Per questo siamo pienamente disponibili ad allargare questo confronto, per costruire insieme un vero sistema delle regioni che possa assumere decisioni vicine ai cittadini”.