Quale impatto potranno avere le nuove tecnologie sul mercato del lavoro? Come incideranno sulla produzione e quali conseguenze subiranno settori fondamentali come l’ambiente, il benessere, il commercio e la distribuzione del reddito? Sono questi i principali quesiti affrontati dal Rapporto Ocse dal titolo “La nuova rivoluzione industriale: implicazioni per i governi e le imprese” presentato il 10 maggio presso il Ministero dello Sviluppo economico, nell’ambito della presidenza italiana del G7.
Il Report è suddiviso in 12 capitoli che analizzano diversi temi e tra questi: il modo in cui le aziende dovranno adeguarsi allo sviluppo tecnologico che trasformerà tutti i comparti produttivi; l’impatto delle nuove tecnologie sulla disponibilità e sulla natura dei posti di lavoro; la necessità che i leader politici monitorino e gestiscano attentamente il processo di adeguamento, adottando congrue politiche a lungo termine sul fronte della mobilità del lavoro e sulla formazione rispetto a nuove competenze; l’importanza di diffondere informazioni chiare e trasparenti sulle nuove tecnologie, di riconoscere le eventuali criticità che possono generare squilibri e favorire un clima di comprensione tra istituzioni, comunità scientifiche e società.
Il Rapporto Ocse approfondisce inoltre alcuni dei principali argomenti che i Governi dei Paesi G7 affronteranno sia nel corso del Vertice di Taormina che durante la Settimana dell’innovazione a Torino. La presidenza italiana del G7 mira infatti a promuovere un approccio olistico in materia di innovazione produttiva, formazione, valorizzazione della ricerca scientifica, adeguamento delle politiche per il lavoro e per la protezione sociale, nonché la diffusione di infrastrutture di qualità in grado di rafforzare l’accesso di persone, aziende e ricercatori alla “nuova rivoluzione industriale”. Tutti questi temi sono destinati ad avere un impatto concreto in ambito nazionale ed internazionale, con l’obiettivo di promuovere un’effettiva trasformazione tecnologica delle nostre realtà produttive che, auspicabilmente, ponga sempre al centro la persona.