Al G7 energia, “non è stato possibile firmare una dichiarazione congiunta”. Ad affermarlo è il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. “Gli Usa stanno rivedendo le loro politiche energetiche e quindi hanno chiesto più tempo per definire le loro politiche anche rispetto all’accordo di Parigi sul clima”, sottolinea Calenda. “L’impegno ad implementare l’accordo di Parigi rimane forte e deciso da parte di tutti i paesi del G7 salvo gli Stati Uniti”. Con Washington, puntualizza, “c’è stato un dibattito molto costruttivo. Non c’è stata alcuna frizione. Hanno chiesto tempo perché stanno rianalizzando le loro politiche”.
“Abbiamo ritenuto più giusto procedere con un report della presidenza che mette insieme tutta la discussione che abbiamo avuto ma non andando su una dichiarazione conclusiva che non avrebbe potuto coprire alcuni elementi che per gli altri membri del G7 sono fondamentali”, dice ancora.
Il dibattito con la nuova amministrazione Usa, comunque, “è stato molto costruttivo”, ribadisce il ministro, in particolare sui temi “dell’innovazione tecnologica, su come utilizzare il gas per ridurre le emissioni di Co2, la sicurezza degli approvvigionamenti e la cybersicurity”. Sui singoli punti “non abbiamo riscontrato nessun tipo di frizione ma un approccio sempre positivo”.
Nel corso del vertice, rileva ancora il ministro leggendo il documento finale della presidenza italiana, “un consenso è stato raggiunto su molti argomenti importanti come gli sforzi comuni per garantire la sicurezza energetica dell’Ucraina, il ruolo futuro del gas, compreso l’importanza del gnl, l’interconnessione da diverse fonti e la cybersicurity nel settore energetico. I nostri sforzi comni continueranno in modo vigoroso”.
Oggi è previsto un incontro bilaterale con Perry