Dopo il confronto tra Governo e sindacati, i decreti dovrebbero essere varati a breve.
Le misure, che tracceranno l’Ape e l’Ape social, dovrebbero essere attivate a partire dal primo maggio prossimo e che consentiranno ad alcune categorie di lavoratori di andare in pensioni 3 anni e 7 mesi prima della scadenza.
Per presentare le istanze di accesso, la data dovrebbe essere fissata tra il primo maggio e il 30 giugno 2017 per la prima tranche, mentre dopo essere stati registrati presso il consiglio di Stato e la Corte dei Conti, i decreti attuativi saranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.
Nonostante ciò, il confronto con i sindacati non sembra aver trovato una soluzione in merito a due dei principali nodi dell’accesso al pensionamento anticipato.
Il primo riguarda i lavorati addetti alle cosiddette attività gravose, unità composta da 11 attività, che potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e 12 mesi di lavoro effettuato prima dei 19 anni, che prima del pensionamento agevolato devono aver maturato 6 anni di attività continuativa. Il secondo nodo da sciogliere è invece quello che prevede l’esclusione dall’Ape social di quei lavoratori cessati da un contratto a termine, senza perciò essere stati licenziati o che abbiano da tempo terminato la Naspi o la mobilità.
Tra le richieste avanzate dai sindacati, anche la possibilità di introdurre una franchigia di 24 mesi con cui calcolare la continuità lavorativa. Stesso discorso vale per l’inclusione di lavoratori cessati naturalmente da un contratto a termine e i disoccupati di lunga durata che sono decaduti dalla Naspi da tempo.
Il tasso annuo nominale (Tan) previsto dalle banche che aderiranno alla convenzione con l’Inps, dovrebbe essere fissato al 2,75%. Inoltre, con il rateo annuo il pensionato non potrà superare il 30% della sua pensione. Anche la pensione stessa non potrà essere inferiore a circa 700 euro al mese.
Importante l’apertura concessa dal governo alla misura che consente l’accesso all’Ape social ai lavoratori che abbiano esaurito la Naspi da tre mesi o che, pur essendo stati riutilizzati in lavori a termine, non sono ancora decaduti dalla Naspi. Di questo si discuterà comunque in un proseguo del confronto necessario per ‘monitorare’ l’andamento dell’Ape social e far confluire eventuali correzioni o modifiche nella prossima legge di stabilità 2018.