Colleghi generosi al Comune di Cagliari: cederanno a titolo gratuito le loro ferie, quelle accumulate oltre i limiti minimi, ai colleghi che ne hanno bisogno per stare dietro a figli minori che hanno problemi di salute e che necessitano di cure e assistenza costanti.
Primo Comune in Italia a deliberare in questa direzione, Cagliari introduce l’istituto delle ferie solidali per i dipendenti dell’Amministrazione dando così attuazione a un principio di civiltà sotto il profilo umano e solidaristico. L’adozione della delibera arriva dopo la firma dell’accordo con i rappresentanti territoriali delle organizzazioni sindacali, che hanno contribuito in maniera determinante al raggiungimento di questo risultato previsto dall’articolo 24 del decreto legislativo 151 del 2015.
Un accordo previsto dal Jobs act e ispirato alla Legge Mathis, approvata in Francia tre anni fa dopo la morte di un bambino malato di tumore, il piccolo Mathis Germain, il cui papà aveva ottenuto in dono dai suoi vicini di scrivania dei giorni di permesso retribuito per potergli stare vicino fino alla fine.
Si chiamano “ferie solidali”: l’amministrazione del capoluogo sardo è la prima in Italia. Il via arriva dopo la firma dell’accordo con i sindacati. “Questa solidarietà consente di poter disporre di più tempo libero per la famiglia – ha spiegato il sindaco Massimo Zedda-. Pensiamo, e lo dicono le statistiche, che la serenità sia alla base di un lavoro più produttivo”.
La novità non ci porta costi aggiuntivi per la spesa pubblica. “Il merito è dei dipendenti – ha detto l’assessore al Personale Danilo Fadda – e dei rappresentanti sindacali. Una delle prime richieste a me pervenute è stata proprio questa: i dipendenti chiedevano di essere generosi e solidali tra di loro per aiutare chi aveva bisogno”.
Quella delle ferie solidali è una novità che, come detto, non comporta costi aggiuntivi per la spesa pubblica. Trova infatti fondamento nella generosità solidale fra colleghi di lavoro e permetterà ai dipendenti del Comune di cedere, a titolo gratuito e su base volontaria, parte delle ferie maturate ed eccedenti il minimo inderogabile costituito da quattro settimane, in favore di colleghi che devono accudire figli minori che versano in particolari condizioni di salute e che necessitano di cure e assistenza costanti.
L’accordo sottoscritto con tutti i rappresentanti sindacali ha permesso all’Amministrazione di anticipare il contratto collettivo nazionale di lavoro, così da garantire da subito un adeguato sostegno alle cure parentali, venendo incontro a tutti coloro che si trovano costretti a far fronte a difficili situazioni personali e familiari e non possono attendere le lungaggini della burocrazia e della politica.