Chi ha un reddito basso può accedere al bonus sociale per elettricità e gas, per avere così una riduzione sui costi delle bollette. Si stima però che su una platea di circa 4 milioni di famiglie potenzialmente beneficiarie del bonus, ne abbiano usufruito, almeno una volta, solo 2 milioni.
Lo sconto sulla bolletta, introdotto dal governo e reso operativo dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, con la collaborazione dei Comuni, assicura un risparmio sulla spesa per l’energia alle famiglie in condizione di disagio economico e fisico e alle famiglie numerose.
Il bonus è previsto per le famiglie con ISEE non superiore a 8.107,5 euro e per famiglie con più di 3 figli a carico con ISEE non superiore a 20mila euro. Ogni nucleo famigliare che abbia i requisiti può richiedere per disagio economico sia il bonus per la fornitura elettrica che per la fornitura gas. Se invece in casa vive un soggetto in gravi condizioni di salute e che possiede i requisiti per il bonus per disagio fisico, la famiglia può richiedere anche questa agevolazione.
Per presentare la domanda occorre recarsi presso il Comune di residenza o presso un altro ente designato dal Comune, come il Caf o comunità montane, servendosi degli appositi moduli. Per presentare la domanda occorre avere un documento di identità, l’eventuale allegato di delega, se la domanda è presentata da un delegato e non dall’intestatario della fornitura, il modulo compilato (anche se si richiede un solo bonus è sufficiente compilare i riquadri relativi alla sola fornitura, elettrica o gas, per la quale si sta facendo la domanda di agevolazione), l’attestazione ISEE in corso di validità, l’allegato con i componenti del nucleo ISEE, e l’allegato per il riconoscimento di famiglia numerosa.
Inoltre, è necessario avere a disposizione alcune informazioni reperibili in bolletta o nel contratto di fornitura, come il codice POD, composto da lettere e numeri, che inizia con IT e che identifica in modo certo il punto fisico in cui l’energia viene consegnata dal fornitore e prelevata dal cliente finale e la potenza impegnata o disponibile della fornitura. Chi volesse richiedere sia il bonus elettrico sia quello del gas per disagio economico, può utilizzare un unico modulo, allegando i documenti necessari da consegnare in comune o al Caf.
Il valore del bonus dipende dal numero di componenti della famiglia anagrafica ed è aggiornato annualmente dall’Autorità. Per l’anno 2017, si legge sul sito ‘www.bonusenergia.anci.it’, sono stati fissati nuovi valori. Se la famiglia è composta da 1-2 componenti il bonus ammonta a 112 euro, se la numerosità familiare è di 3-4 componenti la somma sale a 137 euro, mentre per una famiglia composta da oltre 4 componenti sono disponibili 165 euro.
L’importo del bonus viene scontato direttamente sulla bolletta elettrica, non in un’unica soluzione, ma suddiviso nelle diverse bollette corrispondenti ai consumi dei 12 mesi successivi alla presentazione della domanda. Ogni bolletta riporta una parte del bonus proporzionale al periodo cui la bolletta fa riferimento. Quando il bonus viene concesso, in bolletta viene inserita un’apposita comunicazione. Quando il bonus è in corso di erogazione, sono evidenziati nella bolletta, nella sezione ‘totale servizi di rete – quota fissa’, sia l’avvenuta ammissione alla compensazione, sia il dettaglio dell’importo relativo all’applicazione del bonus.
Per il disagio economico il bonus è riconosciuto per 12 mesi, al termine di tale periodo, per ottenere un nuovo bonus, occorre rinnovare la richiesta di ammissione presentando apposita domanda. In caso di variazioni su famiglia, reddito e residenza, queste possono essere comunicate al sistema al momento del rinnovo. Se durante i 12 mesi di agevolazione, cambia ad esempio il numero dei componenti familiari o la situazione reddituale e patrimoniale del cittadino, queste possono essere recepite solo al momento del rinnovo della domanda di ammissione al bonus.
Solo in caso di cambio di residenza durante il periodo in cui è già attivo il bonus elettrico, il cittadino deve recarsi presso il nuovo comune (Caf) di residenza presentando il modulo di variazione residenza. Il bonus viene così trasferito in continuità sul nuovo contratto di fornitura elettrica (che deve essere attivo) fino alla scadenza originaria del diritto.