Il Governo si appresta a varare un piano straordinario di assunzioni per il superamento del precariato storico della P.a. che interesserà quanti abbiano maturato almeno tre anni di servizio, anche non continuativi. Sarebbe questa ‘l’anzianità’ richiesta, secondo quanto si apprende. Nelle bozze della riforma Madia finora circolate, infatti, il numero di anni non era ancora stato specificato. In tal modo si darebbero anche risposte all’Europa, che da tempo ha acceso un faro sui contratti a termine nella P.a italiana. D’altra parte i tre anni sono anche il tetto massimo di precariato consentito nel privato. La norma quindi avvicinerebbe i due mondi. Resta però da definire il lasso di tempo entro cui calcolare il triennio. Un perimetro essenziale per poter dimensionare la platea degli interessati. Il piano straordinario per le assunzioni coprirà il periodo 2018-2020 e si snoderà su un doppio binario:
a) dando la possibilità di assumere a tempo indeterminato chi già lavori in una data amministrazione a tempo determinato e sia stato selezionato tramite concorso;
b) consentendo di emanare bandi che riservino almeno il 50% dei posti disponibili a personale interno con contratti di lavoro flessibile.
L’intervento che ha fatto da apripista, sul cui modello è basato anche questo piano, è stato lanciato dal Governo l’estate scorsa, permettendo alla amministrazioni comunali di risolvere il problema del personale scolastico, precario, di materne e asili nido.