Paradossi della virtuosità: moltiplicare i comportamenti ecosostenibili può, in taluni casi, tramutarsi nel loro contrario. Una situazione del genere potrebbe verificarsi in Francia, dove la diffusione delle auto elettriche rischia di mettere in crisi i sistemi di distribuzione dell’energia, pur essendo quel Paese un forte produttore di elettricità anche grazie alle centrali nucleari. Lo riporta uno studio realizzato da Enedis (ex ERDF) su uno scenario 2030, in cui la ricarica degli EV potrebbe arrivare ad assorbire il 30% dell’intera disponibilità del Paese, soprattutto in orari – come dopo le 19 dei giorni feriali, cioè quando la grande maggioranza di chi si muove per lavoro arriva a casa – per effetto del contemporaneo collegamento degli EV alla rete per il ‘pieno’ di energia. Già a fine 2017 – sottolinea il report – ci saranno in Francia 122.000 prese per la ricarica degli EV , di cui quasi metà nelle aziende, un terzo presso le abitazioni private e il restante a disposizione del pubblico sulle strade. Il totale della potenza installata sarà a fine 2017 di 730 MegaWatt, valore che corrisponde alla produzione di ben 240 impianti eolici. Per il 2030 le previsioni parlano di un totale di 7 milioni di prese di ricarica in Francia, ed è dunque facile immaginare che conseguenze potrebbero esserci per la rete distributiva nel Paese, soprattutto in concomitanza con fenomeni metereologici anomali, come temperature molto alte d’estate o forti gelate invernali.