Il reparto di investigazione scientifica della polizia municipale di Torino, ha sviluppato una nuova metodologia di accertamento che è in grado di scoprire se l’autore di un incidente stradale, durante la guida, stava utilizzando il cellulare facendosi un selfie, mandando messaggi o leggendo la posta elettronica. Si tratta di uno strumento di deterrenza in più, che comporterebbe anche il sequestro dell’oggetto, per far sì che questo pericoloso fenomeno, in continua crescita, sia sradicato. Sono quasi cinquemila le multe a questo proposito emesse dai vigili torinesi ogni anno, 423 nel solo mese di agosto. Maneggiare il cellulare mentre si guida, aumenta di quattro volte il rischio di un incidente.
“Abbiamo sperimentato qualche mese fa questa tecnologia su richiesta dell’autorità giudiziaria – ha spiegato il comandante dei vigili torinesi Alberto Gregnanini – che voleva avere qualche elemento in più sulle dinamiche di un grave incidente stradale accaduto”.
L’esame ha accertato la sostanziale contemporaneità dell’impatto e dell’uso del telefonino. “A 50 chilometri all’ora – spiega Gregnanini – usare il cellulare per 10 secondi significa percorrere sessanta metri praticamente al buio. E’ come essere ciechi per tutta quella distanza”, osserva il comandante. Al recente convegno di Riccione della polizia municipale, svoltosi a metà settembre, è stato presentato l’esperimento torinese. La soluzione è piaciuta al rappresentante del ministero dei Trasporti che non ha escluso un bando e quindi un finanziamento statale per dare la possibilità di allargare il raggio d’azione di questo intervento.