A Ferragosto, precisamente tra il 13 e il 21, sotto gli ombrelloni, si è registrato il tutto esaurito e, l’onda lunga del pienone si è protratta per l’ultima settimana di agosto e anche se è ancora presto per tirare consuntivi relativi, prosegue a settembre. Lo rende noto la Cna Balneatori. L’indagine realizzata tra 432 titolari di stabilimento (situati in 54 località marine italiane), ha rilevato un aumento delle presenze rispetto al 2014 intorno al 20% con un +25% marcato dalle coste pugliesi.
“Il picco estivo non basta, però, a garantire investimenti – avverte l’associazione – permettere ulteriori migliorie agli stabilimenti, incrementare l’occupazione, insomma soddisfare, contemporaneamente, le esigenze delle imprese e le aspettative dei vacanzieri è necessario come il pane per far crescere le presenze anche a giugno e a settembre“.
La ricetta della Cna è la seguente: “Attivando iniziative sinergiche con le amministrazioni per offrire pacchetti e servizi mirati che comprendano, nell’ordine di preferenza espresso dai balneatori, visite guidate alle città di maggiore interesse storico-artistico, ingressi a eventi culturali e musicali, escursioni in aree marine rilevanti. I balneatori, inoltre, sentono montare la pressione dei loro clienti, che esigono una qualità delle acque sempre più elevata. Requisito, questo, che fa la differenza nella competizione turistica globale. La stragrande maggioranza dei balneatori che hanno partecipato all’indagine – conclude l’indagine – chiede con forza alle regioni, perciò, di inserire la depurazione delle acque, il risanamento dei fiumi, il miglioramento della qualità delle acque balneabili tra gli obiettivi irrinunciabili della loro azione di governo. Anche per evitare altri ‘casi Pescara’, forse l’unica importante località marina italiana che ha perso turisti. Proprio per problemi connessi alla qualità delle sue acque”.