Una proposta di legge del Pd, incardinata in Commissione affari sociali, prevede la messa al bando di alimenti e bevande non in linea con gli standard della corretta alimentazione.
Presentata oggi alla Camera, la norma recita: “E’ vietata la somministrazione, mediante distributori automatici situati negli istituti scolastici e in altri luoghi pubblici abitualmente frequentati da minori, di alimenti e bevande contenenti un elevato apporto totale di acidi grassi saturi, di acidi grassi trans, di zuccheri semplici aggiunti, di sodio, di nitriti e di nitrati utilizzati come additivi, di dolcificanti, di teina, di caffeina, di taurina e di altre sostanze”.
In base al testo, rientrano nella ‘lista nera’ famose bevande a base di caffeina, oltre ad aranciate, the confezionati, e ovviamente gli energy drink. Fuori dalle scuole resteranno anche i più popolari snack dolci e salati.
A stabilire la lista dei cibi che non potranno più trovare spazio nei distributori automatici sarà un “tavolo interdisciplinare con la finalità di aggiornare l’elenco delle sostanze di cui al comma 1. Il tavolo inoltre stabilisce il limite di presenza delle sostanze considerate a rischio, nonché di ogni altro ingrediente ritenuto sconsigliabile ai fini di una corretta alimentazione e della tutela della saluta dei minori dai rischi alimentari”. Si procederà in maniera graduale. “Vogliamo dare un segnale e nello stesso tempo lasciamo degli spazi di intervento nella discussione. Associazioni, il mondo scolastico, il mondo agricolo possono intervenire partecipando a un dibattito: qual è la migliore alimentazione per i nostri figli. Questo è un paese ricco di biodiversità. Ci sono produttori agricoli che consentono una distribuzione capillare. Non vogliamo penalizzare nessuno, ma dare un incentivo al cibo che si consuma nelle scuole. Vogliamo reimpostare la distribuzione automatica, con la possibilità di accedere all’orto fresco come già accade in alcune realtà scolastiche”. “Il riferimento sono le linee guida del ministero che già valgono per le mense scolastiche”. “Puo’ essere vantaggioso inserire frutta fresca, frutta secca, yogurt, tutti elementi che possono essere apprezzati dal punto di vista del gusto e che sono anche buoni, nel senso che sono naturali e possono provenire da una filiera corta”. Quanto alla prevedibile inclusione di patatine e bibite gassate nella ‘black list’ degli alimenti vietati a scuola, “l’esclusione non e’ mai una cosa positiva. Noi dobbiamo arrivare a una scelta per i ragazzi più grandi. E se scelgono liberamente devono essere posti nella condizione di scegliere i cibi migliori. Di sicuro dovremo tenere in conto gli interessi immediati di chi lavora nella distribuzione. Ma la prospettiva è di ridurre in maniera significativa la possibilità di approvigionarsi di questi cibi che sicuramente non sono i più appropriati da inserire nelle scuole”.