L’incontro conclusivo del progetto Papsen (Programma di appoggio al Piano nazionale di investimento agricolo in Senegal) tenutosi a Roma, con la partecipazione del Cnr è teso a far conoscere anche in Italia i risultati raggiunti dalla collaborazione altamente sinergica tra cooperazione italiana e Centro nazionale ricerche da una parte e il Senegal dall’altra.
Il Cnr è attivo in Africa dagli anni ‘80 e la collaborazione dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse e dell’Istituto di Biometereologia al Papsen è uno dei risultati di tale presenza.
Il Cnr ha assicurato l’assistenza tecnica all’unità di gestione del programma ed ha assistito i produttori agricoli nell’introduzione di nuove tecniche che hanno portato importanti risultati produttivi, specie nella risicoltura della Casamance. La componente Papsen-Cnr, avviata nell’aprile 2012 si conclude alla fine di questo mese, dopo avere impostato e realizzato attività agricole locali che dureranno diversi anni. L’agricoltura in Senegal è allo stesso tempo fonte di reddito, di occupazione e di alimentazione per più del 65% della popolazione, rappresentando circa l’8% del Pil del Paese. Lo sviluppo dell’agricoltura richiede tecniche innovative appropriate per rendere i sistemi produttivi più competitivi. Per avviare questo processo è determinante l’impegno delle istituzioni di ricerca e formazione per implementare conoscenze, pratiche tecnologiche efficaci e per accompagnare il trasferimento ad associazioni e produttori agricoli in collaborazione con le strutture pubbliche locali.Papsen, con un investimento di circa 35 milioni di euro, attualmente è il più grande risultato della collaborazione tra il Ministero dell’Agricoltura e dell’infrastrutturazione rurale del Senegal, la cooperazione italiana e quella israeliana.
Il piano contribuisce allo sviluppo della filiera orticola nelle regioni di Thies, Diourbel et Fatick, come pure allo sviluppo rurale nelle regioni di Sedhiou e kolda. L’obiettivo è quello di rinforzare la sicurezza alimentare e la promozione dello sviluppo locale grazie a sistemi agricoli e sostenibili, per raggiungere il primo step del millennio per lo sviluppo: ridurre l’estrema povertà del Paese e la fame.
Per quanto riguarda l’agricoltura, dei 19,67 milioni di ettari di superficie territoriale il terzo settentrionale ricade nel Sahel, il resto nella sottostante fascia sudanese. Dei complessivi ettari, 3,85 milioni sono coltivabili e 3,0 milioni sono coltivati. I pascoli occupano 5,60 milioni di ettari e le foreste coprono il 43% del territorio. L’agricoltura senegalese è dominata da aziende contadine di superficie inferiore ai tre ettari, che occupano il 95% circa dei terreni agricoli del Paese.