Siamo partiti con Triumphs and Laments, il fregio di 550 metri realizzato a Roma dall’artista sudafricano William Kentridge. Non capita tutti i giorni, neppure ai più blasonati degli artisti, di poter disporre di una così singolare “vetrina” espositiva, ovvero di essere invitati ad elaborare un progetto artistico appositamente concepito per i muraglioni del Lungotevere, con tutti i crismi della cosiddetta opera “site specific”. E si prosegue l’azione di riqualificazione urbana cominciata nel 2011, grazie a Memorie Urbane – Urban Festival, la rassegna che anno dopo anno sta donando spettacolari interventi murali ad alcune aree nei comuni laziali di Cassino, Fondi, Formia, Gaeta, SantiCosma e Damiano, Terracina, Valmontone e Ventotene. La manifestazione a cura di Davide Rossillo, Presidente di Turismo Creativo invita quest’anno molti nomi importanti della scena internazionale. 150 opere diffuse sul territorio e artisti internazionali del calibro di Alias, David Oliveira, Frederico Draw, Lonac, Louis Masai, Sepe & Chazme, e tanti altri. La street art arricchisce e qualifica il tessuto urbano, integrandosi nel territorio e rinnovandolo. La dignità artistica dei murales si afferma in Italia sempre di più (l’esempio a Roma di “Triumphs and Laments” di William Kentridge, con la storia della Capitale immortalata in 80 figure alte fino a 10 metri è recente, così come l’omaggio a Banksy nella mostra capitolina Guerra Capitalismo e Liberta) dando vita anche a festival, come Memorie Urbane Weeks, una rassegna che fino al 5 giugno propone interventi urbani e non solo murari in molteplici comuni italiani – Cassino, Fondi, Formia, Gaeta, Santi Cosma e Damiano, Terracina, Valmontone, Ventotene -racina, Valmontone, Ventotene – la rassegna, giunta alla quinta edizione, aumenta le interazioni con il territorio, trasformandosi in Urban Festival.
L’artista croato Lonac, per la prima volta in Italia, porta nuova linfa creativa a Cassino consacrando la città nuova “sala” del museo a cielo aperto più grande d’Italia. A Gaeta invece protagonista è Frederico Draw, chiamato dal curatore del Festival Davide Rossillo (Presidente di Turismo Creativo) a lasciare il segno sul vetro delle fermate dell’autobus della città, luogo simbolico di incontro di diverse etnie. 8 pensiline diventano 8 tele su cui l’artista portoghese graffia il colore applicato, in prevalenza nero e bianco, per dare vita a volti multiculturali dallo sguardo penetrante.