Con la sentenza n. 8125 del 20 ottobre 2025 (Sezione II, presidente Taormina, estensore Cocomile), il Consiglio di Stato ha chiarito che il bonus gas destinato ai clienti finali non rientra tra i crediti da assoggettare al concordato preventivo del distributore di energia.
I giudici hanno ritenuto legittima la delibera dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA), che obbliga i distributori del gas a trasferire al venditore – e tramite questo ai clienti finali – le somme relative al bonus sociale, anche qualora il distributore si trovi in procedura concorsuale.
Secondo il Consiglio di Stato, il fatto che il bonus transiti operativamente attraverso i soggetti intermedi (distributore e venditore) non attribuisce loro alcuna titolarità sul beneficio. Si tratta infatti di “poste economiche di mero transito”, destinate esclusivamente agli utenti finali.
La Sezione ha motivato la decisione richiamando diversi principi costituzionali:
- Tutela dei soggetti deboli, poiché il bonus è un aiuto pubblico destinato a persone in stato di bisogno o con gravi condizioni di salute (artt. 2, 32, 36 e 38 Cost.);
- Parità di trattamento (art. 3 Cost.), che verrebbe violata se solo gli utenti serviti da distributori “in bonis” potessero beneficiare del sostegno;
- Rispetto del principio di legalità tributaria (art. 23 Cost.), dal momento che non è consentito utilizzare fondi pubblici destinati ai clienti per ridurre i debiti del distributore;
- Tutela della concorrenza (art. 41 Cost.), che sarebbe compromessa se i distributori in concordato potessero sottrarsi alle regole di settore;
- Prevalenza della normativa speciale: le misure emergenziali di sostegno economico prevalgono sulla disciplina generale della crisi d’impresa, dovendo quest’ultima conformarsi ai vincoli di legge che tutelano i destinatari dei benefici pubblici.
Non risultano precedenti nei medesimi termini, il che rende la decisione un importante punto di riferimento in materia di rapporti tra diritto dell’energia e diritto concorsuale.
Fonte: Ufficio massimario del Consiglio di Stato