«Il nuovo sistema delle autonomie della Regione Lombardia – ha spiegato il presidente Roberto Maroni durante un recente incontro con Comuni e Province lombardi – prevede tre livelli: Regione, Enti di area vasta, quelli che io chiamo Cantoni – e Comuni. Abbiamo individuato una forma di governance che semplifica la vita ai cittadini e cancella tutto quello che c’è: i Bim, gli Ato, le Comunità Montane, i parchi». Il governatore ha ribadito ai Sindaci la volontà di lavorare insieme a loro per definire il nuovo sistema delle autonomie in attuazione della riforma costituzionale e, anzi, anticipandola sulla base di due princìpi: semplificazione e riduzione dei costi di gestione dei livelli amministrativi. Per questo Maroni ha sottoscritto con il presidente dell’Anci Lombardia, Roberto Scanagatti, un protocollo d’intesa che definisce le modalità di collaborazione sul Referendum consultivo regionale per l’Autonomia. “Come Anci Lombardia siamo convinti che si deve giungere a una fase di federalismo responsabile e solidale. Per questo serve una forte rete d’istituzioni locali, e un ruolo di regia svolto dalla Regione, pertanto riteniamo necessario un confronto con il Governo, perché il referendum è l’ultima ratio – ha spiegato Scanagatti – Ma se questo dovesse accadere, ci prepariamo firmando oggi un protocollo d’intesa con la Regione, anche per tutelare i Comuni e garantir loro il rimborso delle spese sostenute per il referendum». In questo percorso la Regione ha predisposto un documento base per i Sindaci e in ogni provincia è previsto un tavolo di confronto.