Preferiscono confezioni piccole e il 91% fa attenzione alla data di scadenza
Imballaggi in prima linea nella lotta allo spreco alimentare: secondo l’inchiesta Waste Watcher 2016, l’85% dei consumatori è consapevole dell’importanza dell’imballaggio rispetto alla conservazione o deperibilità del prodotto, per il 64% il packaging è addirittura ‘indispensabile’ e il 93% dichiara di scegliere il pack sulla base della sua funzionalità, oppure della possibilità di riutilizzo (90%). Ma c’è di più: il 56% dei consumatori (più di un italiano su 2) ha dichiarato di essere disposto a “pagare qualcosa di più per avere imballaggi che aumentino la probabilità di utilizzo del prodotto, riducendone di conseguenza lo spreco.
Waste Watcher ha monitorato con la nuova inchiesta anche le abitudini di acquisto dei consumatori italiani: la spesa si fa nei supermercati o ipermercati, è la grande distribuzione a tenere banco per il 90% dei consumatori mentre solo il 9% degli italiani acquista nei piccoli negozi o dal produttore; la spesa è quotidiana oppure si rinnova ogni 2-3 giorni (69%), solo il 27% degli italiani pratica la grande spesa settimanale: questo per avere prodotti sempre freschi e limitare lo spreco degli alimenti.
Le confezioni si preferiscono piccole (64%) per prevenire lo spreco che infatti colpisce in prevalenza le confezioni grandi aperte da tempo (62%). E’ plebiscitaria l’attenzione alla data di scadenza nelle etichette (91%), per le quali si richiedono informazioni chiare e dettagliate (ingredienti, provenienza, tracciabilità).
“Il packaging è uno degli strumenti fondamentali per ridurre lo spreco di alimenti, come afferma e dimostra la Fao – spiega Marco Sachet, direttore dell’Istituto Italiano Imballaggi – Nei Paesi in cui mancano le tecnologie per contenere, proteggere, conservare ma anche trasformare e trasportare gli alimenti di base, questi vanno perduti fino al 90% prima di poter essere fruiti. Il packaging agisce anche prima, invece, a monte: per questo è la garanzia della corretta conservazione del cibo”.
Ma “dall’acquisto in poi la parte più consistente dello spreco di alimenti è collegata ai comportamenti dei consumatori” e “non c’è packaging intelligente che tenga se non prestiamo attenzione in prima persona alle regole di conservazione del cibo dopo il suo acquisto”.