Non era poi un grande costo quello degli 89 centesimi ogni dodici mesi introdotti due anni fa per l’utilizzo di Whatsapp, ma il balzello non era piaciuto a molti. Insomma al suo esordio (contrassegnato da effettiva gratuità), mezzo mondo era entrato in questa nuova rete, poi però gli utilizzatori per poter mantenere o scaricare l’applicazione si sono ritrovati a dover pagare con carta di credito. Alcuni ne hanno fatto una questione di principio, ma la criticità maggiore sembra essere legata in modo particolare ai Paesi emergenti con difficoltà diverse dalle nostre per l’accesso al credito. Ora la e-comunem di proprietà di Facebook, che sfiora il miliardo di user in tutti i continenti, eliminerà il canone, senza tuttavia cedere alla pubblicità.
“Siamo cresciuti e abbiamo scoperto che questo approccio non ha funzionato bene – spiega il co-fondatore della chat, Jan Koum -. Molti utenti non hanno una carta di debito o di credito e sono oggi preoccupati di perdere i contatti con amici e familiari dopo oltre un anno di utilizzo”. La società annuncia, pertanto, che entro febbraio il canone introdotto verrà eliminato dalle diverse versioni dell’applicazione e Whatsapp tornerà gratuita.
I responsabili del sistema assicurano, inoltre, che l’app non cederà a pubblicità di terzi o a contenuti spam, annunciando al tempo stesso, che Whatsapp comincerà a introdurre nuovi strumenti di comunicazione tra imprese e utenti. Potrebbe trattarsi d’informazioni con la propria banca o con altri istituti, con una compagnia ferroviaria o aerea: un nuovo modello di business per avvicinare aziende e clienti. Gli affezionati dell’applicazione non si lasciano scoraggiare e si dicono pronti a tutto.