L’Istat ha pubblicato i dati relativi all’utilizzo delle Ict delle Pa locali. Dalla ricerca vediamo come nel 2015 si confermino sostanziali differenze nell’organizzazione delle funzioni dedicate alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione tra Pubbliche Amministrazioni locali (PAL) più piccole rispetto a realtà grandi e complesse. Presentano, ad esempio, uno specifico ufficio dedicato all’Ict tutte le Regioni, le Province Autonome e l’85,5% dei Comuni sopra i 60.000 abitanti, contro il 5,5% dei Comuni fino a 5.000 abitanti. Le Information and communications technology sono gestite da personale interno in circa sette Enti su dieci ma, come nel 2012, quasi tutte le Amministrazioni locali si avvalgono anche di fornitori privati (94,1%). L’adozione di tecnologie più sofisticate (tablet, smartphone, netbook, strumentazioni Gis e Cad) è positivamente correlata con l’ampiezza demografica dell’area territoriale di riferimento dell’Ente: 82 Comuni su 100 tra quelli più grandi e appena 16 su 100 tra quelli fino a 5.000 abitanti (70,0% e 8,0% nel 2012). E’ ormai satura la quota di Enti che utilizzano la banda larga (Adsl, via radio, fibra ottica) ma, rispetto al 2012, migliora la velocità di connessione: l’86,7% delle Amministrazioni connesse raggiunge velocità di almeno 2 Mbps (76% nel 2012) e il 17,4% ha accesso a connessioni in fibra ottica (11% del 2012). L’Istituto nazionale di statistica evidenzia come rispetto al 2012 continui a crescere l’utilizzo delle tecnologie volte a ridurre i costi della PA. Viene rilevata una dinamica sostenuta soprattutto per gli Enti che acquistano in modalità e-procurement (da 30,3% a 79,5%), che adottano l’e-learning (da 12,3% a 34,5%), o servizi di cloud computing (da 10,5% a 25,7%). Sono sempre più informatizzate (oltre sette Enti su dieci) alcune attività correnti quali la gestione di contabilità, pagamenti, tributi, protocollo mentre, per i soli Comuni, è invece ancora carente l’informatizzazione delle relazioni con il pubblico, la gestione dei concorsi e delle gare di appalto. Aumentano i servizi offerti dalle Amministrazioni locali tramite il web. In particolare passa da 19,1% a 33,8% la percentuale di Enti che offrono la possibilità di avviare e concludere on-line l’intero iter del servizio richiesto. I Comuni di maggiore dimensione sono più virtuosi (63,1%) delle Regioni e Province Autonome (59,1%). I servizi offerti via web al livello massimo di disponibilità on-line sono quelli connessi allo Sportello Unico per le Attività Produttive (24,0%) e la Dichiarazione d’inizio attività produttiva (14,1%). Utilizzano strumenti alternativi al sito web (app o social media) rispettivamente, il 41,2% e 75,7% dei Comuni sopra i 60.000 abitanti e il 68,2% e il 77,3% delle Regioni e Province Autonome. Tra le modalità utilizzate dalle Pal i rapporti con l’utenza, le tecnologie mobili (invio di sms) sono le più utilizzate e in crescita (22,4% contro 15,5% nel 2012), seguono i call center (18,4% e 15.3% nel 2012). Gli Enti locali identificano come ostacolo all’uso di Ict, la carenza di risorse finanziarie e di staff qualificato in ambito tecnologico (rispettivamente 67,5% e 60,7%). Miglioramenti nell’adozione di Ict, sono stati riscontrati nella disponibilità di maggiori informazioni, nelle aree della gestione finanziaria e dell’iter dei procedimenti.